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Economia

L'Italia rischia di perdere tra i 12 ed i 42 miliardi di fondi strutturali, col nuovo bilancio Ue post 2020. E' quanto emerge da documenti di lavoro preparati dalla Commissione Ue in preparazione del confronto sul prossimo bilancio pluriennale dell'Unione, che confermano le anticipazioni di Repubblica in edicola. Nel documento si delineano tre scenari: nell'ipotesi peggiore l'Italia potrebbe non ricevere più fondi legati alle politiche di coesione perdendo così circa 42 miliardi di euro rispetto all'attuale periodo finanziario (2014-2020).

I soldi dei Fondi europei sono quelli destinati allo sviluppo del Mezzogiorno o con i quali le regioni del Centro e del Nord finanziano ricerca, università, formazione e welfare. Il problema per l'Italia è che la loro gestione nei prossimi anni verrà trattata a primavera, e noi corriamo il rischio di mancare al tavolo delle decisioni perché impegnati nella partita del dopo-elezioni.
 
Il bilancio 2014-2020 dell’Unione valeva circa 1.000 miliardi, l’1,014% del Pil dei Ventotto, dai quali l’Italia riceveva 42,6 miliardi di fondi strutturali. Non bisogna dimenticare però che l'Italia è un contributore netto dell'Ue: tra il 2009 e il 2015 Roma ha registrato un saldo passivo di 5,4 miliardi l’anno.

Nei prossimi anni potrebbe allargarsi il nostro gap: secondo i documenti predisposti per discutere del bilancio 2020-2025, si ricorda che la Brexit Bruxelles perderà il 14% del suo bilancio che veniva versato da Londra. In più ci sono nuove politiche da finanziare, centrali anche per l’Italia, come migranti e difesa comune. Insomma, la torta si rimpicciolisce e le bocche da sfamare aumentano.

In vista di risorse ristrette, i servizi dell’esecutivo comunitario hanno preparato tre diversi scenari per finanziare istituzioni e politiche europee. Il primo mira a tenere il bilancio invariato, ma sembra impossibile. Il secondo, il compromesso più accreditato, prevede un taglio del 15% dei fondi strutturali (26% contando l’inflazione).

In questo caso regioni come Lombardia, Piemonte, Emilia o Veneto perderebbero 11,9 miliardi. Resterebbero i fondi al Mezzogiorno, ma i tedeschi preono per vincolarli al rispetto dei parametri su conti pubblici e riforme, che non ci vede in ottima luce. Il terzo scenario infine arriva a ipotizzare un "buco" di 42 miliardi per l'Italia, a vantaggio dei paesi dell’Est, gli stessi che in questi anni hanno rifiutato qualsiasi forma di solidarietà sui migranti. Si studiano meccanismi per bilanciare meglio le perdite, ma al momento non sono ancora chiari.

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fondi ue italia perdere miliardi





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