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Economia
Fs investe 58 mld nei prossimi 5 anni.Alitalia,Battisti: piano prima di Pasqua
LaPresse

Il piano di Fs per Alitalia slitta di qualche settimana rispetto al termine del 31 marzo, ma arrivera' sicuramente entro Pasqua. A dirlo e' l'a.d. della societa' ferroviaria Gianfranco Battisti che conferma quindi un'indiscrezione che circolava gia' da diversi giorni. Qualche giorno in piu' che il Governo e' pronto a concedere senza problemi e che si rende ancor piu' necessario dopo l'uscita di scena di uno dei due partner industriali, la low cost EasyJet.

E mentre prosegue la caccia a possibili nuovi soggetti da coinvolgere nell'operazione, Ryanair ribadisce il proprio netto 'no'. Il piano di Fs per il rilancio di Alitalia, gia' slittato una prima volta dal termine del 31 gennaio, era finora atteso per il 31 marzo. Ci vorra' invece qualche giorno in piu', ammette Battisti, assicurando comunque che sara' presentato "prima di Pasqua". "Aspettiamo di finire gli incontri con gli operatori", spiega l'a.d. di Fs, fresco della missione negli Usa dove ha ottenuto l'impegno di Delta ad andare avanti nella trattativa. Fs guarda ad Alitalia come ad "un'opportunita'", spiega l'a.d. tratteggiando le idee che ispireranno il piano: "E' necessario che rimanga una compagnia di bandiera" e serve una "una maggiore accessibilita' agli aeroporti", "creando le condizioni per sviluppare maggiormente il business aeronautico". A complicare la situazione, c'e' pero' l'uscita di scena della low cost inglese.

Al momento, infatti, la composizione della newco per Alitalia vede l'impegno di Fs fino al 30%, Delta con un 10-15% e il Mef al massimo al 15%: resta quindi da riempire una ampia fetta di azionariato e non e' ancora chiaro chi sara' della partita tra i tanti nomi tirati in ballo tra partecipate pubbliche (da Poste a Fincantieri, da Leonardo ad Atlantia), fondi o altri partner. Poste ha smentito di avere alcun "progetto di aprire un dossier specifico sulla compagnia".

E anche Ryanair ribadisce la decisione presa gia' un anno fa: "Stiamo crescendo abbastanza rapidamente e crediamo che non ci sia per un ruolo per noi nel rifinanziamento di Alitalia", spiega il ceo della low cost Michael O'Leary, precisando di non aver avuto contatti con Fs. Intanto i commissari continuano a lavorare sull'operativita' e le prenotazioni da marzo all'estate, spiega Stefano Paleari, "sono molto buone". Il Governo resta fiducioso ("riusciremo a rilanciarla, non solo a salvarla", assicura il ministro dei trasporti Toninelli) ed e' pronto a concedere a Fs qualche giorno in piu': "Se anche ci fosse una piccola finestra non sara' certo un tempo lungo", osserva il sottosegretario Siri, convinto che servano "i tempi giusti per fare bene le cose: abbiamo fiducia nei protagonisti - aggiunge -, si sta lavorando in una direzione buona".

Del dossier Alitalia e della situazione dell'intero settore si e' parlato oggi nella Conferenza nazionale del trasporto aereo, che riunisce per due giorni a Roma tutti i player del settore per mettere a fuoco le strategie per affrontare le previsioni di aumento dei passeggeri dei prossimi anni (16,2 milioni di voli nel 2040, +53% rispetto al 2017; negli aeroporti italiani i passeggeri cresceranno a 250 milioni nel 2030).

IL PIANO DI FS - Un piano industriale di cinque anni (2019-2023) che vale 58 miliardi di euro - inciderà sul Pil tra lo 0,7 e lo 0,9 per cento all’anno. Una leva fondamentale per lo sviluppo del Paese: solo nel 2019 il gruppo investirà nove miliardi di euro e farà assunzioni per circa 4.000 giovani, per 1.000 delle quali sono già partite le selezioni. Il rilancio del trasporto pendolari con un investimento di sei miliardi per 600 nuovi convogli regionali, per le persone che ogni giorno scelgono il treno al posto dell’auto, è un altro importante pilastro del piano industriale. I nuovi Rock e Popsaranno operativi dalla fine di questa primavera nelle regioni italiane che hanno sottoscritto con Trenitalia nuovi contratti di servizio di lunga durata che permetteranno, entro cinque anni, il rinnovo dell’80% dell’intera flotta. I nuovi treni regionali Rock e Pop sono riciclabili per il 95% con una riduzione del 30% dei consumi energetici.

 

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