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Economia
G20, Lagarde fa i conti alla guerra dei dazi: "In fumo 450 mld di ricchezza"

"Lo 0,5% del Pil mondiale in fumo nel 2020 ovvero circa 455 miliardi di dollari". Non parla solo di generici "rischi al ribasso" per la crescita globale a conclusione del G20 dei ministri delle finanze e dei governatori delle banche centrali a Fukuoka, in Giappone. Ma quantifica l'effetto che l'ondata protezionista attivata da Donald Trump da metà 2018 sta avendo sull'andamento dell'economia internazionle. Christine Lagarde, direttore generale del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), ha tirato le somme del G20 finanziario preparando le basi per la discussione del G20 di Osaka del 28 e del 29 giugno che a fine mese vedrà arrivare in Giappone i capi di Stato e di governo delle prime 20 economie del globo. 

Trump
 

In un quadro che vede "l'economia globale mostrare segni di stabilizzazione" e nel quale "si prevede che la crescita si rafforzi" per Lagarde la "strada da percorrere rimane precaria e soggetta a diversi rischi al ribasso" e "la principale minaccia deriva dalle continue tensioni commerciali".

"Un secondo rischio viene dal fatto che, con tassi di interesse molto bassi, i livelli del debito stanno aumentando in molte economie avanzate e i mercati emergenti rimangono vulnerabili a un improvviso cambiamento delle condizioni finanziarie. E tutto questo in un momento in cui lo spazio di politica monetaria e fiscale è più limitato rispetto al passato", prosegue Lagarde e aggiunge: "Per mitigare questi rischi, ho sottolineato che la prima priorità dovrebbe essere quella di risolvere le attuali tensioni commerciali, compresa l'eliminazione delle tariffe esistenti ed evitarne di nuove, mentre dobbiamo continuare a lavorare per la modernizzazione del sistema commerciale internazionale. Questo sarebbe il modo migliore per i responsabili politici di dare maggiore certezza e fiducia alle loro economie e di aiutare, non ostacolare, la crescita globale".

Merkel Bmw
 

"Allo stesso tempo, nella maggior parte dei paesi, la politica monetaria dovrebbe continuare ad essere dipendente dai dati e accomodante. La politica fiscale dovrebbe bilanciare attentamente crescita, debito e obiettivi sociali. E le riforme strutturali, dall'apertura dei mercati alla promozione di una maggiore partecipazione delle donne nella forza lavoro, dovrebbero essere utilizzate per gettare le basi per una crescita più forte e inclusiva. Se questi tipi di misure fossero attuate congiuntamente, il Fmi stima un aumento del livello del Pil del G20 del 4% a lungo termine".

Zuckerberg
 

"Naturalmente - sottolinea poi Lagarde - è necessaria anche un'azione congiunta decisa in molti altri settori: nella tassazione internazionale, per garantire un sistema globale equo, sostenibile e moderno; nel settore finanziario, per garantire un sistema aperto e resiliente basato su standard internazionali concordati; e nell'area del debito, in particolare per i Paesi a basso reddito, in cui la cooperazione è essenziale per garantire trasparenza e sostenibilità. Abbiamo anche discusso dell'importanza di lavorare insieme per affrontare gli squilibri economici globali, che sono diventati sempre più concentrati nelle economie avanzate".

Sulla tassazione, il G20 finanziario prova a far avanzare il dossier sulla web-tax: nella bozza del comunicato finale, le prime venti economie del mondo si impegnano a "raddoppiare" entro la fine del prossimo anno gli impegni per arrivare a una tassazione dei giganti di internet. L'idea, secondo le indiscrezioni circolate ieri, è di tassare Facebook, Google e altre multinazionali digitali non più sulla presenza fisica, dove si trovano i loro uffici, ma in base a dove registrano le loro entrate.

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