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Economia
G20: riforme in ritardo. Nien di Berlino sull'aumento della spesa

La Germania continua ad andare controcorrente e predicare il mantra del rigore e delle riforme. All'apertura del vertice G20 a Shanghai, il focus e' sulle riforme strutturali di cui i Paesi necessitano per ravvivvare la crescita economica, ma Berlino si oppone alle richieste di aumento della spesa pubblica e degli investimenti: l'unica strada per il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble è quella del completamento delle riforme. Secondo l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, i ritardi nell'implementazione delle riforme avanzate dai Governi di diversi Paesi del mondo che necessitano di migliori prospettive di crescita di lungo termine "destano non poche preoccupazioni". In una relazione diffusa la scorsa settimana, l'Ocse aveva lanciato un avvertimento, esortando i Governi dei Paesi membri ad aumentare la spesa per investimenti per incoraggiare la crescita e supportare i processi di riforme. Il messaggio del Fondo Monetario Internazionale era apparso molto simile.

L'Fmi, infatti, aveva richiesto agli organi esecutivi dei Paesi avanzati di incrementare gli investimenti governativi. Anche alcuni membri della Banca centrale inglese hanno commentato il monito lanciato dalle due Organizzazioni. Nel dettaglio, Jon Cunliffe aveva sottolineato come queste valutazioni suggerissero "lo sviluppo di una nuova percezione dei rischi economici e dell'economia globale in generale da parte del mercato", nonche' "di una nuova capacita' dei policy maker di rispondere alle sfide future". Per il governatore della Banca d'Inghilterra, Mark Carney, le Banche centrali non hanno terminato le munizioni per sostenere crescita e inflazione, ma queste misure avranno successo soltanto se i Governi manterranno le promesse di ristrutturazione economica e aumenteranno, dove possibile, le spese. Secondo il numero uno della BoE il declino dei mercati finanziari registrato da inizio anno riflette "un nuovo incremento delle prospettive di debolezza della crescita globale nel medio termine".

Carney ha pero' rifiutato le ipotesi per cui il declino dei prezzi degli asset riflette la perdita di fiducia nelle Banche centrali, puntando invece il dito contro i Governi, che hanno fallito nel sostenere le riforme "strutturali" necessarie per la competizione, l'innovazione e la produttivita'. La Germania, dal canto suo, ha respinto le richieste di aumento della spesa pubblica avanzate dagli Stati Uniti e da diversi funzionari finanziari di tutto il mondo nel tentativo di far fronte al deterioramento delle prospettive economiche globali. Lo ha reso noto il ministro tedesco delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, in vista del vertice G20 in corso a Shanghai. Alcuni dei Paesi che partecipano al summit stanno infatti cercando di indurre le controparti ad adottare misure di stimolo fiscale per favorire la ripresa della debole crescita economica. Tuttavia la Germania si e' a lungo opposta alla possibilita' di fare leva sul bilancio governativo per ravvivare la domanda interna nell'Eurozona. Al contrario, Berlino ha richiamato l'attenzione sulla disciplina fiscale e sulla ristrutturazione economica per stimolare la produttivita' e la competitivita'.

Alcuni funzionari speravano pero' che la posizione della Germania si fosse ammorbidita a fronte delle recenti turbolenze di mercato e del rallentamento della crescita economica globale. Le speranze sono state disattese da Schaeuble, che in una riunione organizzata dall'Istituto internazionale della finanza a margine del G20 ha puntualizzato come "sia la politica fiscale che quella monetaria abbiano raggiunto i loro limiti". Per il ministro tedesco delle Finanze, il G20 dovra' impegnarsi a mantenere le promesse fatte in termini di riforme. "Se vogliamo far crescere l'economia reale, non c'e' scorciatoia" che consenta di evitare l'implementazione delle riforme, ha chiarito. Mentre alcuni Paesi del G20 temono che le prospettive sulla crescita globale stiano diventando sempre piu' cupe, a preoccupare Schaeuble e' un altro problema. Per il politico tedesco, infatti, un modello di crescita finanziato attraverso il debito sta provocando bolle e rischi eccessivi, "rendendo l'economia uno zombie". L'accomodamento monetario senza precedenti sta creando problemi soprattutto per il settore bancario, che cerca di riprendersi dalla crisi del debito sovrano. "Se continueremo in questa direzione, non avremo piu' bisogno di guardare la televisione: il "morto che cammina" ci travolgera', soprattutto nei settori delle finanze e delle costruzioni", ha concluso Schaeuble.

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