Gedi: sospeso in Borsa, oggi cda Cir su cessione a Exor
Tutto pronto per la svolta epocale in casa Gedi, la società controllata attualmente con quasi il 43% dalla Cir della famiglia De Benedetti e con il 6% circa dalla holding degli Agnelli Exor. Il titolo Gedi è sospeso alla Borsa di Milano in attesa di una nota ufficiale che sancirà la cessione alla finanziaria del Lingotto del pacchetto detenuto dalla Cir.
La Gedi moderna è il frutto della fusione avvenuta nel 2017 tra la Gedi stessa e Itedi, la ex capofila delle testate 'Il Secolo XIX' e 'La Stampa'. Con quell'operazione, la società si rafforzò ulteriormente nel panorama dell'editoria italiana, aggiungendo ai quotidiani storici del Nord Ovest dell'Italia quelli che facevano capo al gruppo De Benedetti, a partire dalla testata storica di 'La Repubblica'.
A questi tre, vanno sommati i 13 quotidiani locali di Finegil: dalla 'Gazzetta di Mantova' al 'Piccolo' di Trieste, dal 'Tirreno' alla 'Provincia Pavese', dalla 'Gazzetta di Reggio' a 'La Nuova Ferrara', dalla 'Gazzetta di Modena' al 'Messaggero Veneto'.
Tra i periodici, Gedi annovera un'autentica corazzata come il settimanale 'L'Espresso', e un gioiellino come la rivista di geopolitica 'Limes'. Oltre alla concessionaria Manzoni, una delle principali realta' del settore in Italia, la societa' puo' contare sul profittevole polo delle radio, a partire da 'Radio DeeJay' e 'Radio Capital'.
Gedi ha chiuso i primi 9 mesi del 2019 con un fatturato pari a 441,5 milioni di euro, un margine operativo lordo di 35,9 milioni, mentre l'ultima riga del conto economico ha riportato una perdita 18 milioni, con un indebitamento pari a 118 milioni al 30 settembre scorso. Con l'acquisizione della quota di Cir, Exor si porterebbe quindi poco sotto il 50% del capitale sociale di Gedi e lancerebbe un'Opa sul titolo.
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