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Economia
Generali, il ramo Vita traina il trimestre. Target confermati. Bene il titolo

In Generali "la redditività operativa annualizzata", al 12,7% nei risultati dei 9 mesi, "riflette il rallentamento registrato nell'ultimo trimestre del 2015", ma "sarà a fine anno in linea con i target di piano". Alberto Minali, direttore generale e Cfo delle Generali, presenta così i risultati a fine settembre della compagnia assicurativa. I conti presentati oggi, spiega il manager veronese, "confermano la solidità del modello di business di Generali". "Prosegue - segnala Minali - in un contesto di mercato ancora difficile, la gestione disciplinata nella raccolta Vita, tesa a privilegiare la qualità e la profittabilità, e aumenta la raccolta Danni, che ci consente di progredire in un segmento con ottimi livelli di redditivita'".

"Con questa raccolta, frutto del lavoro di tutti i nostri collaboratori e delle reti - continua ancora il direttore generale -, migliorano ulteriormente le performance tecniche, in particolare nel terzo trimestre che evidenzia un risultato operativo e un utile in aumento, nonostante gli andamenti finanziari scontino un rallentamento determinato dalla programmata riduzione dei profitti di realizzo, dalla persistente volatilità dei mercati e dal perdurare dei bassi tassi di interesse".

Generali registra nei primi nove mesi dell'anno un utile netto oltre gli 1,6 miliardi e in flessione del 5,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. I premi complessivi raggiungono i 52,1 miliardi (-2,8%). Il risultato, segnala la compagnia in una nota, riflette il contesto finanziario dai bassi tassi di interesse e i programmati minori profitti di realizzo, frutto di una gestione in linea con la strategia di preservare la futura redditività. Nei nove mesi, segnala poi Generali, prosegue la crescita del Danni (+1,5%) e l'approccio sempre più disciplinato nel segmento Vita (-4,5%), caratterizzato dall'ottima qualità della raccolta netta che supera i 10,1 miliardi (-7%). Il combined ratio è in miglioramento a 92,4% (-0,2 punti percentuali). Il risultato operativo va oltre i 3,6 miliardi (-5,6%), con un terzo trimestre in ripresa (+7,3%).

Negli ultimi tre mesi l'utile netto è in accelerazione (+6,4%). L'operating roe annualizzato è al 12,7%. A livello di capitale, l'economic solvency ratio va a 188% (202% a fine 2015). Il regulatory solvency ratio al 159% (171% a fine 2015). I numeri del Leone sono accolti bene da Piazza Affari, dove nei primi scambi il titolo sale dell'1% a 11,87 euro. Il consensus degli analisti vedeva l'utile netto a 1.699 milioni (1,6 miliardi comunicati). I premi erano attesi a 53.059 milioni (54,2 miliardi), il risultato operativo a 3.625 milioni (3,6 miliardi).

Gli analisti di Akros (accumulate sul titolo) notano dunque il "risultato operativo in linea con il consensus, l'utile netto peggiore". Da Equita (hold) si segnalano risultati "inferiori alle attese a causa della finanza". Da Banca Imi (buy) il risultato netto inferiore alle attese dell'istituto e al consensus viene attribuito "probabilmente all'impatto dei minori risultati finanziari". Mediobanca (outperform) ribadisce "la visione positiva sulle azioni, visto lo sconto" rispetto ai titoli del comparto. Intermonte (neutral) parla di "utile netto inferiore alle attese a causa di alcuni one-offs sulla parte non-operativa".

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