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Economia
Generali, lo spread a 500 non spaventa. l capitale del Leone a prova di stress

Anche nel caso di un'impennata dello spread tra Btp e Euro swap di 300 punti base dagli attuali livelli, la posizione di Solvency di Generali resterebbe sopra il livello di sicurezza del 160%, sotto il quale si renderebbero necessari interventi a supporto del capitale. E' quanto indicato nel nuovo scenario di stress sui mercati illustrato oggi a Londra dalla compagnia triestina alla comunità finanziaria. Nel dettaglio, lo scenario stesso ipotizza - oltre all'allargamento dello spread - un calo del 20% del mercato azionario e un incremento di ulteriori 125 punti base sullo spread dei corporate bond.

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La posizione di Solvency, come detto, resterebbe sopra il livello di guardia sia a livello di gruppo (a fine 2018 era al 218%) sia nei principali Paesi, cioe' in Italia (217% alla fine dell'anno scorso), in Germania (387%) e in Francia (229%). Il gruppo ha una struttura di capitale "forte e resiliente", concludono le slide. Generali poi ha fatto sapere che non rifinanzierà 1.25 miliardi di indebitamento senior in scadenza a gennaio 2020 "nell'ambito del piano di riduzione del debito previsto dalla strategia triennale Generali 2021”.

"Questa iniziativa - si legge in una nota - congiuntamente alla già comunicata riduzione di 250 milioni di debito subordinato nel 2019, permetterà di raggiungere già nel 2020 il limite inferiore della forchetta obiettivo di riduzione del debito comunicato a novembre 2018".

Grazie all'iniziativa annunciata oggi (non rifinanziare 1,25 miliardi di debito senior in scadenza a gennaio 2020) e alla già comunicata riduzione di 250 milioni di debito subordinato nel 2019, Generali raggiungerà già nel 2020 il limite inferiore della forchetta obiettivo di riduzione del debito comunicata a novembre scorso nel piano al 2021, dunque in anticipo di un anno. Nel dettaglio, il debito finanziario a fine gennaio 2020 risulterà ridotto di 1,5 miliardi, parte bassa della forchetta di 1,5-2 miliardi annunciata lo scorso novembre. Lo stock complessivo scenderà così dagli 11,5 miliardi a 10 miliardi. In calo anche la spesa per interessi, dai 673 milioni di fine 2017 ai 577 milioni stimati per gennaio 2020, dunque una riduzione di 96 milioni a fronte di un target al 2021 da piano di 70-140 milioni.

Infine, anche in vista della nuova campagna acquisti nell’Est Europa, la compagnia ha ceduto il portafoglio chiuso Vita della propria filiale inglese con una società controllata da Reinsurance Group of America, una delle principali società di riassicurazione nei rami vita e salute nel mondo, corrispondente a fine 2018 a circa 680 milioni di euro 'Best Estimates Liabilities'. Il portafoglio consiste principalmente in polizze di rendita in pagamento. Questa operazione rafforza ulteriormente la posizione di capitale di Generali con un aumento pari a circa 1 punto percentuale del Solvency Ratio Regolamentare del gruppo e permette di concentrarsi sul core business.

"Grazie alla cessione del portafoglio chiuso Vita libereremo risorse che potranno quindi essere reimpiegate per nuove opportunita' di investimento e, inoltre, miglioreremo l'efficienza operativa della nostra filiale", ha spiegato il Cfo Cristiano Borean. Per questa operazione Generali ha siglato un contratto di riassicurazione che, condizionatamente al trasferimento dei relativi attivi presso un collaterale prestabilito, coprira' il pagamento di tutti i sinistri derivanti dalla maggior parte del portafoglio chiuso oggetto dell'operazione. La restante parte residuale verra' trasferita direttamente alla controparte. Il trasferimento del portafoglio nel suo complesso, si legge in una nota, avverra' a seguito dell'approvazione da parte delle autorita' competenti.

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