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Economia
Generali, Nagel rischia tutto. La partita impatta sul rinnovo

Quella che si sta giocando attorno al destino di Generali potrebbe essere l’ultima grande partita per Alberto Nagel, Ceo in scadenza (quest'anno) di Mediobanca. Reduce da un annus horribilis che ha visto il numero uno di Piazzetta Cuccia uscire sconfitto in cordata dalla battaglia per il controllo di Rcs Mediagroup, ma anche dalla corsa (per un gioco di veti incrociati) per la successione a Federico Ghizzoni al vertice di Unicredit, il banchiere d’affari secondo quanto si vocifera sul mercato non solo avrebbe dato il proprio via libera al progetto, più volte ventilato, di un matrimonio tra Axa e Generali, ma avrebbe anche suggerito a quest’ultima l’acquisto del 3,01% di diritti di voto di Intesa Sanpaolo. Mossa a seguito della quale il gruppo guidato da Carlo Messina dovrà così o rinunciare ad una eventuale scalata o optare per un’offerta di scambio mista, in contanti e azioni, da proporre ai soci del leone di Trieste.

A partire proprio da Mediobanca (socio in grado di esercitare un’influenza determinante col suo 13%, più un altro punto e mezzo circa con altri veicoli).

Al di là di come andrà a finire il risiko Intesa-Generali, la vicenda sembra destinata a disintegrare quel minimo di funzione di “stanza di compensazione” che era rimasta nel salotto buono di Piazzetta Cuccia. La spaccatura tra soci italiani e soci stranieri, che già la vicenda Vivendi-Mediaset aveva aperto, sembra ormai insanabile e non sono in pochi coloro che prevedono che il patto di sindacato, in scadenza a fine anno, con cui Unicredit (8,56%), il gruppo Bolloré (8%) e il gruppo di soci italiani fra cui Mediolanum (3,34%)  e la famiglia Berlusconi controllano il 31% del capitale sociale e governano l’ex “salotto buono” milanese, possa non essere più rinnovato. Se così sarà, occorrerà arrivare ad una disdetta entro fine settembre, un mese prima del rinnovo del Cda di Mediobanca, ma per quella data i giochi potrebbero essere fatti.

Già il prossimo 8 febbraio, quando si riunirà il Cda per esaminare i conti della semestrale chiusa al 31 dicembre scorso, i consiglieri potrebbero chiedere a Nagel di informarli su come stiano effettivamente le cose e in particolare se i vertici di Unicredit (con cui sembra non corra grande “feeling”) e Vincent Bolloré siano propensi a sostenere un’eventuale offerta di Axa per Generali. Offerta che potrebbe vedere la banca d’affari nella doppia veste di azionista e di uno dei registi dell’operazione.

In quella sede si vedrà se Jean-Pierre Mustier abbia altri progetti e il finanziere bretone non sia pronto a uscire da Mediobanca per salire sul cavallo del nuovo progetto Generali-Axa. Sempre che i francesi di cui si attende l'imminente mossa abbiano la meglio su Banca Intesa in un gioco di rilanci di offerte miliardarie per mettere le mani sui 70 miliardi di premi e i quasi 500 miliardi di masse gestite del Leone.

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