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Economia
Genova, niente scuse alle vittime. Parole studiate con gli avvocati

A cinque giorni dalla terribile tragedia del crollo del ponte Morandi a Genova, è stata finalmente indetta la conferenza stampa da parte di Autostrade per l'Italia, presieduta dal Presidente Fabio Cerchiai e dall'Amministratore delegato Giovanni Castellucci. Le prime parole sono state quelle di Fabio Cerchiai con le quali ha espresso "sentimenti di cordoglio e partecipazione al dolore delle famiglie".La parola è passata subito dopo a Giovanni Castellucci: "Il primo lavoro, la prima preoccupazione che abbiamo avuto è stata quella di come ricostruire il ponte sul Polcevere", continuando con: "Devo ringraziare le imprese italiane che hanno interrotto le vacanza per cercare di sviluppare insieme un progetto solido ... che possa permettere di risolvere rapidamente le esigenze di questa città", passando poi a dettagli sulle demolizioni, indennizzi per gli sfollati e gli stanziamenti per migliorare la viabilità.

Cosa sono mancate in queste parole? Sono mancate le scuse alle vittime, a coloro che le vacanze a causa del crollo le hanno dovuto interrompere, insieme alla loro vita."Noi sappiamo", prosegue Castellucci "che possiamo fare tanto per la città di Genova e siamo determinati a farlo con umiltà, con costanza, determinazione e senso di responsabilità", senza però fare riferimento alle responsabilità verso il crollo.E ancora: "Oggi è una conferenza stampa che parla di responsabilità e di Genova, vogliamo farvi sentire quella vicinanza che c'era ma non è stata sentita, ed è colpa nostra se non ci siamo riusciti".Questa è stata l'unica concessione alle responsabilità da parte di Castellucci, che così ha concluso le dichiarazioni spontanee aprendo le domande ai giornalisti specificando però: "Oggi è una conferenza stampa in cui si parla di autostrade, si parla della città di Genova, di supporto alla popolazione, al Comune e alle Istituzioni, i rapporti tra noi ed il governo li tratteremo un'altra volta".

Non è un caso che un giornalista abbia immediatamente chiesto loro se avessero intenzione di chiedere scusa alle famiglie delle vittime e la risposta di Catellucci è stata agghiacciante: "Come ho già detto noi ci scusiamo per essere stati percepiti lontani, non era nelle nostre intenzioni, nei fatti. Lo era nelle percezioni e le percezioni contano, come proprietari dell'autostrada, sentiamo tutte le responsabilità associate ma bisogna dare il tempo alla Magistratura di fare tutte le verifiche... Alle vittime va tutta la compassione, la vicinanza ed supporto... soffriamo insieme a loro"Ma niente scuse.E' venuto quindi il turno di un giornalista inglese di Sky News che ha ritenuto opportuno incalzare Castellucci: "Avete detto che siete profondamente dispiaciuti per la sofferenza che avete causato, ma accettate le responsabilità dell'accaduto?".La risposta di Castellucci è partita nella direzione giusta: "E' evidente che scuse e responsabilità siano interconnesse, ci si scusa quando si sente di essere responsabili" ma subito dopo specifica che: "la situazione tecnica è così complessa che sarà la Magistratura a dirci cosa è successo e perchè", seppellendo così la questione sotto il peso della montagna di macerie del ponte crollato.Ancora una volta, niente scuse.Parole evidentemente studiate preventivamente al microscopio con il pool di avvocati a cui si appoggia Autostrade per l'Italia, una recita arida al cui confronto il deserto del Sinai pare la foresta amazzonica. Una recita condotta sapientemente da Castellucci il quale ha dimostrato, questo si, di avere delle eccezionali capacità di slalomista, chapeau.

Non ci si poteva aspettare nulla di diverso, d'altro canto sul piatto ci sono gli interessi degli azionisti, i bilanci, gli indici di borsa ma sopratutto l'annunciata volontà del Governo di rescindere dal contratto invocando proprio la responsabilità oggettiva di Autostrade per l'Italia nella tragedia.Per avere la soddisfazione di ottenere delle scuse e assunzioni di responsabilità da qualcuno non ci resta quindi che sperare in un'azione del Governo che miri ad accellerare quanto più possibile i tempi biblici della Magistratura italiana, tipici di quando, come ahimè insegna il passato, sul tavolo ci sono tragedie nazionali che coinvolgono una o più parti politiche.

 

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autostrade ponte crollato genova





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