Gentiloni: "Il nostro deficit è migliorato. Non siamo più fanalino di coda Ue"
Paolo Gentiloni approfitta degli ottimi numeri del Pil italiano del terzo trimestre per rispondere indirettamente ai richiami arrivati ieri dalla Commissione europea, con il vice presidente della Commissione europea Jyrki Katainen che ha accusato il nostro Paese di non dire la verità sui conti. "Da ieri non siamo più il fanalino di coda in Europa. Dobbiamo essere più consapevoli che la sostanza del discorso non sono le cifre, ma è capire che il Paese s'è rimesso a crescere, anche se questa crescita non ha risanato le cicatrici della crisi. Non è la soluzione ma un'opportunità, dice alle classi dirigenti che offre una possibilità", ha detto il premier italiano.
Il presidente del Consiglio si è riferito in particolare all'ultimo dato diffuso dall'Istat, che ha evidenziato una crescita tendenziale nel terzo trimestre, cioè rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, dell'1,8% e una crescita acquisita fino ad ora dell'1,5%. Motivo per cui secondo il presidente del Consiglio la crescita entro fine anno potrebbe essere superiore anche all'1,5% indicato dal governo nella nota di aggornamento al Def.
"La crescita accelera, ha raddoppiato le previsioni: erano dell'0,8%, la realtà sarà di una Italia che crescerà probabilmente dell'1,8% e chi non lo vede, abbagliato dalla retorica del fanalino di coda dovrebbe rendersi conto che non è così perché non siamo più il fanalino di coda", ha puntualizzato ancora Gentiloni. "Ci sono paesi europei che avranno una crescita inferiore, e anche un grande paese amico dell'Italia che ha deciso di uscire dall'Ue, e avrà un livello di crescita inferiore al nostro".
"Quanto ai livelli di deficit si parla molto di rimproveri europei... E comunque noi abbiamo migliorato di molto la situazione del deficit italiano. C'è l'orgoglio e la soddisfazione di dire che si son fatti passi in avanti". In settimana la Commissione europea ha diffuso le sue previsioni economiche autunnali, da cui è emerso che il nostro Paese registra il tasso di crescita più basso tra tutti i Paesi Ue nell'intero arco triennale preso in esame da Bruxelles. Le statistiche erano però state pubblicate prima dell'aggiornamento sull'ultimo trimestre. Quanto a crescita tendenziale, l'Italia ha "perso" l'ultimo posto in classifica dell'Unione Europea scalzato dal Belgio, facendo meglio anche del Regno Unito che segna una crescita dell'1,5%.