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Economia
Gli intangibili che sostengono la crescita: Intesa Sanpaolo per le PMI

Sono state presentate oggi a Milano le nuove iniziative della Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo a sostegno delle imprese. 2mila i professionisti a supporto e 200 le filiali sul territorio che seguono oltre 1 milione di imprese, di cui 200mila strutturate di piccola e media dimensione. L’obiettivo? Immettere capitale nella PMI italiana e accrescere la consapevolezza e la fiducia degli imprenditori affinché affrontino la difficile congiuntura economica riportando al centro il fattore umano.

Sono un milione le imprese clienti della Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo che hanno nella divisione il punto di riferimento per investire, innovare, crescere di dimensione, svilupparsi all’estero e affrontare operazioni di finanza strutturata e straordinaria per accedere al mercato dei capitali. La Divisione Banca dei Territori supporta inoltre lo sviluppo di ben 2.500 startup iscritte ai programmi del Ministero dello Sviluppo Economico. Ciò avviene in un contesto macroeconomico tutto sommato positivo – stando ai dati comunicati dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo – ma che presenta maggiori rischi rispetto al passato. Il rallentamento della crescita non è forte, ma importanti sono le discontinuità.

Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo: PMI fattore chiave di competitività ma urgono iniziative a sostegno

“Le PMI rappresentano un fattore chiave della competitività italiana – da loro arriva il 50% dell’export nazionale contro il 16% della Germania e il 30% della Spagna”, ha sottolineato Gregorio De Felice, Chief Economist di Intesa Sanpaolo, ad Affaritaliani.it. “La piccola e media impresa italiana va quindi rafforzata perché contribuisce al grado di diversificazione prodotto più alto al mondo”.

Grazie al fitto tessuto di relazioni sui territori e nelle filiere, il modello italiano è stato in grado, in questi anni, di reggere l’impatto della forte pressione concorrenziale dei paesi emergenti, con l’avanzo commerciale manifatturiero in forte crescita: da 31,5 miliardi di euro nel 2010 ai 98 previsti per il 2020; valori che ci collocano saldamente al quinto posto nella graduatoria dei maggiori esportatori al mondo.

Negli ultimi anni è emerso un nucleo di soggetti vincenti che ha puntato su un insieme di strategie evolute in termini di internazionalizzazione e innovazione, valorizzando la competenza e i talenti del proprio capitale umano. Ma in un contesto come quello attuale, in cui iniziano ad affiorare timori di brusco rallentamento dell’economia, occorre rafforzare ulteriormente i fattori di successo. Per capire la potenzialità di sviluppo bisogna guardare alla produttività del lavoro che in Italia segue un andamento piatto rispetto ad altri Paesi (+ 0,4 annuo medio contro un + 1,6 della Germania). “In questo senso”, ha continuato De Felice ai microfoni di Affaritaliani.it, “saranno cruciali investimenti materiali e immateriali, soprattutto in formazione, per colmare quel mismatch tra domanda e offerta di competenze che ha caratterizzato il nostro Paese negli ultimi anni”.

Ma è necessario altresì investire in ricerca e sviluppo. Il mondo delle startup diventa quindi un bacino dal quale attingere conoscenze, ma che va rafforzato con investimenti mirati. Così come sarà fondamentale investire nel ricambio generazionale per immettere nuova linfa nelle imprese tradizionali. Secondo i dati della ricerca le imprese gestite da giovani hanno infatti registrato migliori risultati di crescita e redditività, sia per quanto riguarda le imprese di nuova creazione sia per quelle mature.

“Quanto alle banche”, ha chiosato De Felice, “il loro ruolo è di sostenere questa punta di diamante dell’economia italiana offrendo servizi ad ampio raggio. Non c’è più quella contrapposizione banche-imprese. Siamo tutti sulla stessa barca, lavoriamo insieme per poter dare una soluzione al grande problema italiano della disoccupazione, in particolare quella giovanile”.

I dati presentati da De Felice trovano riscontro anche nella ricerca presentata da Nando Pagnoncelli, presidente di Ipsos Italia. Ben il 96% delle PMI intervistate in un sondaggio ad hoc ha effettuato nel 2018 almeno un investimento tra software, macchinari, sicurezza, risparmio energetico, comunicazione, mentre nel 2016 lo aveva effettuato il 79% delle intervistate. Dall’indagine emerge che la rivoluzione digitale, l’efficientamento dei processi e l’innovazione sono identificati come prioritari: 1 azienda su 4 sta già implementando programmi specifici. L’ostacolo principale, ancora prima della mancanza di competenze tecniche, è una certa resistenza al cambiamento e, in generale, la staticità della cultura aziendale. Emerge inoltre che nel 2018 è cresciuta in maniera rilevante la fiducia delle PMI verso il settore bancario. Il ruolo della banca per il raggiungimento degli obiettivi di crescita diviene sempre più importante, soprattutto per le medie imprese: il sostegno si traduce in maggiori investimenti e ingresso in nuovi mercati, ma anche in un importante contribuito agli obiettivi di crescita del personale, quel fattore umano fondamentale per il business dell’impresa.

Sulla base di queste riflessioni, Intesa Sanpaolo conferma il ruolo di motore dello sviluppo economico italiano e interviene al fianco delle piccole e medie imprese con un approccio che Stefano Barrese, responsabile Banca dei Territori del Gruppo, ha definito “strutturato”. Tale approccio si fonda su 4 pilastri: sviluppo, internazionalizzazione, innovazione e capitalizzazione.

“Dalla ricerca Ipsos”, ha dichiarato Barrese ad Affaritaliani.it, “il fattore umano emerge come elemento ricorrente per crescere e ottenere un’impresa di successo. In un momento complesso e incerto come quello attuale dove lo scarso apporto di Equity alle PMI contribuisce a un loro ritardo, l’elemento che consente di passare attraverso le incertezze con più tranquillità e quindi di dedicarsi anche al fattore umano e agli intangibili è il capitale. Come banca abbiamo il dovere di immettere capitale nelle imprese per far sì che queste investano negli intangibili e sostengano il fattore umano. Aiutare gli imprenditori a essere resilienti è un imperativo a cui siamo chiamati per sostenere la crescita del Paese. Se si fermano le imprese, si ferma il Paese e il rischio è che si fermi l’occupazione a danno di tutti”.

Internazionalizzazione: accompagnare le PMI all’estero

La crescita dimensionale è un elemento necessario per il successo delle PMI italiane. Per questo motivo Intesa Sanpaolo si è dotata di una struttura dedicata alla Finanza Strutturata e all’Advisory per le PMI, che, grazie alla sinergia tra le società controllate Banca Imi e Mediocredito Italiano, risponde alle esigenze strategiche e finanziarie complesse che emergono nel panorama delle imprese con fatturato fino a 350 milioni di euro. Banca Imi, in particolare, ha dedicato esclusivamente alle PMI una unità di Investment Banking per le operazioni di Merger & Acquisition, Equity Capital Market e Debt Capital Market e si è distinta nel segmento delle mid cap per numero di IPO e aumenti di capitale nel panorama italiano. Mediocredito Italiano si è distinta quale prima banca in Italia e sesta in Europa per numero di operazioni di Acquisition Finance supportate nel 2018 per le PMI.

Forte di questi numeri Intesa Sanpaolo ha deciso di investire ulteriormente sulle PMI per sostenere il settore nell’internazionalizzazione. Con una rete estera costituita da banche controllate, filiali corporate e sedi di rappresentanza, il Gruppo ha presenza consolidata in circa 40 Paesi e copertura in 85. Le imprese italiane che intendono affrontare percorsi di internazionalizzazione, direttamente o attraverso le proprie consociate all’estero, trovano nelle strutture di Italian Desk presso le filiali all’estero, la consulenza di specialisti dedicati al supporto finanziario e alle necessità di Trade e Cash Management. È stata inoltre rafforzata la collaborazione con SACE (CDP) per accompagnare le aziende in ogni fase del processo di crescita internazionale, incluso il finanziamento a medio-lungo termine.

Innovazione: formazione e consulenza al servizio della PMI

La frontiera del nuovo modo di fare banca supera la tradizionale erogazione di credito, che resta attività basilare ma non esaustiva. Allo scopo è operativa Intesa Sanpaolo Forvalue, specializzata nella consulenza non finanziaria che aiuta le imprese a intraprendere la strada del cambiamento, delle nuove competenze, dell'innovazione e dell'efficienza operativa. Attraverso una piattaforma di networking, offre contenuti formativi, informazioni qualificate e approfondimenti utili per la gestione e lo sviluppo del business nella logica esclusiva del Club, che vede già oggi circa 1.500 aziende aderenti. Analogamente, attraverso la società controllata Intesa Sanpaolo Formazione, si arricchisce la gamma di proposte per un percorso completo di supporto alla crescita delle imprese e degli imprenditori avvalendosi dei migliori programmi di formazione. A partire dal 2015 è stata avviata la linea formativa Skill4Business, che ha coinvolto circa 3.200 aziende con l’erogazione di oltre 46.000 ore formative, sui temi di internazionalizzazione e digitalizzazione, alla quale si affiancherà prossimamente la piattaforma Skill4Capital, incentrata sulle tematiche del capitale e sugli aspetti finanziari intangibili.

Il Gruppo Intesa Sanpaolo vuole essere al fianco delle PMI in ottica di passaggio generazionale. In questo quadro si pone l’attività di supporto alle startup e di sostegno ai programmi di innovazione delle imprese attraverso Intesa Sanpaolo Innovation Center e le strutture specialistiche di Mediocredito Italiano. Obiettivo: accelerare lo sviluppo economico trasmettendo competenze e metodologie, attraverso un network di startup innovative che vengono accompagnate nei percorsi di accelerazione, scalabilità, business developement e internazionalizzazione. In questo ambito si inseriscono anche le attività di Neva Finventures, che investe e accelera le startup ad alto potenziale attraverso l’ingresso diretto nel loro capitale o la sottoscrizione di strumenti finanziari partecipativi.

Sul fronte del sostegno alla Ricerca & Innovazione è la controllata Mediocredito Italiano che opera da leader, sia sulla parte agevolata sia con finanziamenti diretti. In aggiunta a questa attività, attraverso lo strumento specialistico Nova+ sono stati erogati direttamente dalla banca oltre 1,8 miliardi di euro a sostegno di 1.600 progetti per 3,3 miliardi di investimenti in R&S (di cui oltre il 40% a sostegno di PMI.

Oltre il credito: il valore degli intangibili

L’obiettivo di Intesa Sanpaolo è rafforzare il legame con le imprese del territorio costruendo percorsi di partnership e valorizzando l’iniziativa imprenditoriale grazie a una consulenza mirata e qualificata. L’approccio relazionale Dialogo Industriale supporta il modo nuovo di fare banca: consente di affiancare gli imprenditori nei loro percorsi di crescita e di sviluppo, grazie a una migliore comprensione delle peculiarità delle loro aziende e del settore in cui operano e alla possibilità di fornire risposte e soluzioni adatte ai loro obiettivi. Aumenta quindi la «forza della relazione» con le Imprese, perfezionando una proposizione della banca verso l’azienda più coerente con le sue esigenze, finanziarie e non, e favorendo la costruzione di un business sostenibile per entrambe le parti.

Il Programma Filiere ha reso possibile l’accesso al credito a tutti i fornitori che costituiscono la filiera produttiva migliorandone le condizioni e la certezza dei pagamenti. Il Programma, attivo dal 2015, è stato arricchito con il nuovo strumento del Confirming, che consente di smobilizzare i crediti vantati dai fornitori nei confronti del Capofiliera (con un’operazione di factoring pro-soluto) ottimizzando la gestione del circolante e quindi trasferendo il rischio all’azienda Capofiliera o all’acquirente. Questo meccanismo consente di premiare la capacità delle imprese di fare rete sul territorio, caratteristica distintiva delle eccellenze produttive italiane.

Il palinsesto di Intesa Sanpaolo a sostegno delle PMI

Prende il via in questi giorni la prima edizione del nuovo programma di Intesa Sanpaolo per la valorizzazione delle eccellenze imprenditoriali italiane, ossia quelle imprese che si distinguono per la crescita e per il contributo allo sviluppo del territorio italiano. Il Gruppo offrirà visibilità e riconoscimento alle imprese più virtuose in un grande evento che si terrà fra maggio e giugno, mettendo anche a disposizione programmi di accompagnamento alla crescita come advisory dedicati, percorsi nel programma Elite, possibilità di confronto con partner internazionali.

Partito lo scorso anno, B Heroes è il percorso di mentorship e accelerazione per startup ideato da lm Foundation e supportato da Intesa Sanpaolo e da Intesa Sanpaolo Innovation Center. Ben 542 startup hanno richiesto di partecipare alla prima edizione del 2018: in un percorso di otto mesi, 12 tra queste sono state selezionate e valutate; al termine del percorso, la migliore startup ha ricevuto la disponibilità a un investimento complessivo finale di 800.000 euro. Le selezioni per la seconda edizione del programma hanno già preso avvio, con la candidatura di 650 startup nella fase iniziale e l’individuazione delle 40 semifinaliste, la cui selezione è in corso proprio nelle giornate del 15 e 16 gennaio. Anche quest’anno in continuità con lo scorso anno, Neva Finvetures, il corporate venture capital dell’Innovation Center, valuterà le opportunità di investimento sulle startup che parteciperanno al progetto.

Iniziativa volta a promuovere la parità di genere, Women Value Company si pone l'obiettivo di coinvolgere le imprese in un percorso di empowerment femminile, dando visibilità alle pratiche più virtuose e innovative. Istituito da Fondazione Marisa Bellisario e Intesa Sanpaolo, il premio si rivolge alle piccole e medie imprese pubbliche e private e giungerà quest’anno alla terza edizione, dopo aver raccolto circa 1.000 candidature nelle edizioni precedenti. Al termine di questa terza edizione è prevista anche l’organizzazione di una Lounge Elite, dedicata esclusivamente alle imprese femminili.

Accordi e partnership strategiche a supporto delle PMI

Intesa Sanpaolo ha sviluppato la partnership con Elite di Borsa Italiana per supportare le PMI in un percorso di crescita non solo dimensionale, ma anche culturale e relazionale. Nel corso del 2018 ha portato 53 aziende in due Elite Lounge.

Con Confindustria Piccola Industria è stato siglato lo scorso aprile l’Addendum all’Accordo 2016-2019, che dà ulteriore impulso a una collaborazione decennale e consolidata, con l’obiettivo di diffondere una nuova cultura d’impresa, promuovere la sostenibilità economica, sociale e ambientale e favorire processi di sviluppo qualitativo delle PMI.

Queste realtà sono state approfondite durante la tavola rotonda alla quale hanno partecipato Fabio Cannavale, ideatore del progetto B Heroes e CEO di lastminute.com Group, Luca Peyrano, CEO di Elite, e Carlo Robiglio, presidente nazionale di Piccola Industria Confindustria. Quest’ultimo ha ricordato l’accordo che compie quest’anno 10 anni e che ha “avuto una valenza strategica per le PMI dal momento che Intesa Sanpaolo ha fornito non soltanto disponibilità di credito ma anche supporto consulenziale e formazione a sostegno delle crescita”. Fabio Cannavale ha presentato il progetto B Heroes, parlando di “una grande adesione, quest’anno, da parte del mondo delle imprese tradizionali che guardano alle startup e ne colgono il valore innovativo”. Infine, Luca Peyrano di Elite ha sottolineato che “qualsiasi progetto ambizioso ha bisogno di capitali ed Elite di Borsa Italiana serve proprio a questo: a immettere fiducia nelle imprese e a dare agli imprenditori meritevoli gli strumenti per cogliere le opportunità, primi fra tutti la formazione e il networking”.

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