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Economia
Google, il Parlamento Usa mette nel mirino Gmail

Il Parlamento degli Stati Uniti vuole risposte da Alphabet in merito a questioni sulla privacy relative a Gmail, il popolare servizio di posta elettronica offerto dal gruppo. In una lettera firmata dal presidente della Commissione per il Commercio del Senato, il repubblicano del South Dakota John Thune, e da due presidenti di sottocommissioni, si richiede a Larry Page, amministratore delegato di Alphabet, di spiegare la pratica  di consentire agli sviluppatori di app di terze parti di passare in rassegna i contenuti della posta elettronica per scopi commerciali.

Si esprime in particolare preoccupazione per il fatto che la maggior parte dei consumatori non comprenda come gli sviluppatori possano utilizzare i dati delle email, concedendo ai propri dipendenti l’accesso a email personali, riporta il documento.

I senatori, scrive Milano Finanza oggi, hanno aggiunto che Google potrebbe non fare abbastanza per salvaguardare i dati di Gmail e hanno chiesto all’azienda di esporre nel dettaglio tutte le circostanze in cui gli sviluppatori hanno condiviso dati di Gmail con terze parti. Nonostante Big G abbia abbandonato un anno fa la prassi di setacciare i contenuti delle email a scopo pubblicitario, continua a permettere a centinaia di sviluppatori esterni di esplorare le caselle di posta degli utenti Gmail che si sono registrati a servizi basati su email.

Questi servizi sfruttano comunemente app e offerte gratuite per agganciare gli utenti e indurli a concedere l’accesso alle proprie caselle di posta senza specificare chiaramente quali dati raccolgano e per quali scopi, hanno riferito al Wsj dipendenti attuali e passati di queste società.

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