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Economia
Google, no a Enel su Android Auto, indagine Antitrust

Google sbarra la strada ad Enel e l'Antitrust apre un'indagine sul colosso di Mountain View per posizione dominante. L'Autorita' garante della Concorrenza e del Mercato spiega che Google attraverso il sistema operativo Android detiene una posizione dominante nel mercato dei sistemi operativi per smart device ed avrebbe rifiutato di integrare nell'ambiente Android Auto la app Enel X Recharge, sviluppata dal gruppo italiano per fornire agli automobilisti informazioni ed indicazioni sulle colonnine per la ricarica delle batterie delle auto elettriche.

Android Auto permette, infatti, ai possessori di smartphone Android di utilizzare in maniera facile e sicura alcune app e funzionalita' del telefonino quando sono alla guida di un veicolo. Per cui, sottolinea il Garante, l'esclusione della app Enel X Recharge da Android Auto "riduce la fruibilita' di tale app da parte degli utenti e limita le possibilita' di questi ultimi di usare le utilita' della app, tra cui la prenotazione delle colonnine di ricarica". E questo sarebbe a vantaggio del suo Google Maps.

"L'interesse di Googlesembrerebbe quello di difendere e rafforzare il modello di business della propria app Google Maps, che offre una vasta gamma di servizi agli utenti finali, tra cui anche informazioni sulla localizzazione delle colonnine per la ricarica delle auto elettriche e indicazioni su come raggiungerle", spiega sempre l'Antitrust, aggiungendo che "GoogleMaps rappresenta altresi' un punto di accesso agli utenti finali nonche' al flusso di dati generato dalle attivita' degli stessi". Il gigante californiano si difende dalle accuse replicando che "Android Auto e' progettato pensando alla sicurezza, per ridurre al minimo le distrazioni e garantire che le app possano essere utilizzate in modo sicuro durante la guida" ma che "sta rivedendo il provvedimento" e "continuera' a collaborare con le autorita' per risolvere le loro preoccupazioni".

L'avvio del procedimento da parte dell'Authority e' stato deciso nella riunione dell'8 maggio ed aperto nei confronti di Alphabet (la holding del gruppo), Google LLC e Google Italy. I funzionari dell'Autorita' hanno anche svolto delle ispezioni in alcune sedi delle societa' interessate con l'ausilio del nucleo speciale Antitrust della Guardia di finanza, ha fatto sapere il Garante, specificando che il procedimento dovrebbe chiudersi entro il 30 maggio 2020.

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