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Economia
Green economy, terzo settore e tecnologie le aree più aperte all’occupazione

‘Ingegneri, matematici, informatici e poi tanti esperti nella 'green economy' e nell’area del sociale’ saranno queste le figure più ricercate dalle imprese per il 2018 e fino al 2020, secondo le analisi di Unioncamere, dati osservati con attenzione da ‘We can Job’ il portale italiano del lavoro.

 

Nonostante le analisi al ribasso di un Silvio Berlusconi ( ormai oltre milioni di giovani nemmeno cercano il lavoro) preoccupato dell’arrivo al Governo dei pentastellati, le previsioni indicano che per chi è preparato e si muove nei settori giusti il lavoro, nel prossimo triennio, c’è e ci sarà.

Il lavoro nel prossimo triennio. Domanda e offerta non si incontrano.

Certo che, come sempre, si osserva una difficoltà di incontro tra domanda ed offerta. Le imprese chiedono laureati ma fanno fatica a trovarli. E questa difficoltà emerge in particolare nel settore linguistico ( quasi il 70% di problemi di reperimento), nel settore dell’ingegneria elettronica ed informatica ( il 60% di difficoltà), in quella industriale ( il 50%) e nell’area matematica.

 

Quindi le figure più ricercate, da adesso al 2020, sembrano riguardare professionalità di alto profilo per il 40%, di livello intermedio per il 33% e solo del 27% per quelle ritenute di bassa preparazione.

 

E’ prevista una forte crescita di posti di lavoro nell’area dei servizi ( oltre l’80% del fabbisogno), nei settori tradizionali come quelli afferenti all'assistenza sociale, alla sanità e al commercio e ovviamente nelle aree imprenditoriali più avanzate legate alla finanza, all’informatica e al digitale.

Il lavoro nel prossimo triennio. In forte crescita la 'green economy'

Ma, la 'parte del leone' verrà fatta dalla ‘green economy’, quella che riguarda l’ambiente e lo sviluppo sostenibile.

Si ipotizzano oltre 5 milioni di posti di lavoro a livello europeo ( ad esempio nei comparti dell’energia eolica, dei pannelli solari e dei biocarburanti).

 

E lo sviluppo dell’occupazione, in questo settore, non è una novità dato che, nell’arco degli ultimi 15 anni, i green jobs sono aumentati di quasi il 50%.

In Italia si potrebbe ragionevolmente pensare ad un’occupazione di oltre tre milioni di persone.

 

In questo quadro non può’ mancare il digitale dove, entro il 2020, le previsioni indicano una richiesta di sviluppatori di programmi di circa un milione in più rispetto a quelli preparati da scuole e università.

Il lavoro nel prossimo triennio. Spazi di crescita per il terzo settore 

Ed infine anche il terzo settore e il sociale offriranno spazi di nuova occupazione. 

L’aumento dell’età media, l’invecchiamento attivo della popolazione e una maggiore e nuova sensibilità sulla solidarietà apriranno spazi per oltre un milione di addetti. Comparti che hanno significativi obiettivi di creazione di ricchezza, oltre 20 miliardi nel triennio.

 

In conclusione anche il mercato del lavoro in Italia si sta muovendo, pur non alla velocità di altri paesi europei o all’inarrivabile mercato americano. Le prospettive di lavoro nei prossimi tre anni sembrano essere abbastanza aperte. Basta essere preparati nei settori che saranno più richiesti dalle imprese e che già ora sono ben conosciuti.

 

 

 

 

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