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Economia
Guerra al contante: “Non toccare i soldi. Paga online ovunque tu sia”

È la crociata del decennio, si percepisce l’obiettivo sempre più vicino. Se ne narrava da lontano, forse sono due decadi che si pensa al superamento del denaro contante. Tra sviluppo di software, app, NFC, carte, commissioni sempre più accattivanti ed incentivi, il denaro contante è destinato a scomparire. Ma non per semplice volontà dei cittadini, a ciò si aggiunge una mattanza mediatica che con la pandemia ha accresciuto il potere evocativo.

Si dà per scontato che pagare con grosse somme di denaro liquido sia un sentore di pericolo, di illecito, di riciclaggio, di evasione, e non la libera scelta del consumatore che – guadagnatosi onestamente da vivere – spende i propri denari come meglio crede, specialmente senza essere tracciato, schedato e geolocalizzato.

Perché tutti i miei dati personali e di consumo devono essere in mano ad un istituto finanziario, e se ho fatto un caffè ad 80km da casa di questo debba rimanere traccia? I latini dicevano pecunia non olet, il denaro non ha odore. È sempre buono, dovunque provenga. Ma la saggezza di un tempo fa a pugni con il progresso, e adesso del “contante libero” si dice sia soltanto un grande aiuto alla delinquenza.

Falso mito, visto che le più grandi truffe, le grandi crisi, le grandi evasioni, sono indotte proprio da flussi finanziari di ingegneria fiscale. Torniamo a noi, il Covid-19 ha portato acqua al mulino del tema. Fa specie la pubblicità dei circuiti internazionali di pagamento digitali: “Non toccare i soldi. Paga online ovunque tu sia.”

Il cocktail tra paura, moda, e comodità - dei pagamenti con chip - diventa una miscela esplosiva se si coarta per sempre la possibilità di scelta. Tutti noi usiamo le carte, od il cellulare, è comodo e semplice. Nulla da eccepire. Ma la demonizzazione toglie la libertà, e soprattutto fa passare l’assunto che, se paghi cash, hai qualcosa da nascondere.

Dobbiamo tutelarci dalla società del sospetto che vuole divorarci in regole e paletti. Dal 1° luglio di quest’anno il limite all’uso del contante scende a 1.999,99 euro, e dal 1° gennaio 2022 a 999,99 euro. In questi ultimi vent’anni queste soglie sono cambiate già 9 volte, spesso al ribasso, poche volte al rialzo.

Tuttavia, è interessante notare, come l’ISTAT per ciò che concerne il nero e l’evasione non abbia registrato cambiamenti. Tasso stabile attorno al 12%. Di più! Quando Monti portò il tetto a mille euro, l’incidenza del sommerso salì dall’11,4% del PIL all’11,7%. La guerra al contante non ha solide basi in queste politiche evidentemente, ma i danni delle eccessive restrizioni si trasformano in più economia sommersa, ed in più controlli per chi era già in fede con il fisco. Che qualcosa non torni?

 

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