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Economia
Guerra Ucraina, Mosca a rischio default: ore decisive per i 117 mln di debito
Vladimir Putin 

Guerra Russia Ucraina, Mosca ha tempo fino al 15 aprile per pagare e dimostrare di non essere insolvente 

Il giorno della verità è arrivato: se Mosca decide di onorare il suo ingente debito in rubli, la valuta locale, come annunciato nei giorni scorsi, rischierebbe di innescare la bancarotta. La conferma arriva direttamente dall'agenzia di rating Fitch che in una nota diffusa oggi specifica: “Il pagamento in valuta locale delle cedole sugli Eurobond in dollari statunitensi della Russia rappresenterebbe "un default sovrano, alla scadenza del periodo di grazia di 30 giorni".

Una "siffatta ridenominazione forzata" dei pagamenti sarebbe indicativa del fatto che "un default o un processo assimilabile al default è iniziato", ricordando che quelle in scadenza oggi sono le prime cedole in valuta estera dopo il decreto del 5 marzo di Putin che impone di pagare in rubli i creditori di Paesi che hanno sanzionato Mosca. 

Gli investitori stanno aspettando di ricevere il pagamento di 117 milioni di dollari di cedole su due obbligazioni russe, i primi pagamenti di questo tipo da quando i paesi occidentali hanno risposto all'invasione dell'Ucraina del presidente Vladimir Putin con sanzioni finanziarie senza precedenti.

La scadenza, prevista per oggi, segna un test cruciale della volonta' e della capacita' di Mosca di continuare a servire il suo debito estero. Il 5 marzo, Putin ha detto che i creditori dei paesi "ostili" che hanno imposto sanzioni dovrebbero essere pagati in rubli piuttosto che in valuta estera.

La società Fitch declasserebbe ulteriormente il rating di credito della Russia a "default limitato" se il pagamento non venisse effettuato in dollari entro il periodo di grazia di 30 giorni che segue la scadenza di oggi. Alcune delle obbligazioni russe denominate in dollari e in euro contengono una clausola di ripiego che permette il rimborso in rubli, ma le due obbligazioni con cedole in scadenza per oggi non sono tra queste. 

Secondo Ria Novosti, riportato da Ft, il ministro delle finanze russo Anton Siluanov ha gia' fatto sapere che le istruzioni di pagamento sono state inviate alla banca statunitense che di solito gestisce tali transazioni, ma sussistea il rischio che i contanti non passino. Per Siluanov il pagamento sara' effettuato in rubli se il trasferimento non avra' successo, aggiungendo che le sanzioni occidentali che congelano alcuni dei beni della banca centrale russa rappresentano un tentativo di forzare il paese in un "default artificiale" sui suoi 38,5 miliardi di dollari di obbligazioni in valuta estera.

"La Russia e' un paese potente e autosufficiente, quindi non credo in un default. Non c'e' nessuna condizione o base per parlare di questo. La Russia adempira' con calma a tutti i suoi obblighi", ha detto Anatoly Aksakov, capo del comitato delle finanze nella camera bassa del parlamento russo, secondo quanto riferito Ria Novosti

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