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Economia
Helperbit migliore fintech europea: startup per donazioni umanitarie

di Vincenzo Caccioppoli

 

Si sa che noi italiani siamo a livello internazionale riconosciuti come un popolo dal cuore d’oro. Ma adesso a certificare questa tendenza e  arrivato un importante riconoscimento internazionale ad una interessante start up nostrana, che si occupa proprio di donazioni a livello umanitario. Durante la finale di StartUp Europe Summit, infatti, la manifestazione annuale europea con innovatori, investitori e responsabili politici, che si è svolta a Sofia il 15 novembre 2018, la startup italiana Helperbit è stata riconosciuta come la miglior startup in Europa nella categoria fintech. 

L'evento, che quest'anno si è concentrato sulle regioni dell'Europa centrale e orientale e sui Balcani occidentali, ha riunito più di 500 rappresentanti dell'ecosistema imprenditoriale europeo.

Helperbit ha creato una piattaforma che permette di portare la trasparenza nel settore delle donazioni attraverso l'uso del bitcoin, la famosa criptovaluta che permette di rendere trasparente e visibile il flusso di denaro, evitando le inefficienze nella gestione dei fondi per le emergenze umanitarie. 

Alzi la mano, infatti, chi per un momento una volta che fa una donazione non ha io dubbio che quei soldi vengano destinati proprio ala causa per la quale sono stati inviati. Molto fatti di cronaca hanno infatti scoperchiati vergognosi episodi di male utilizzo di ingenti somme di denaro destinate ad iniziative umanitarie. L’idea Helperbit non a caso, nacque nel 2014, proprio alla luce degli scandali sulla gestione dell’emergenza in seguito al terremoto a L’Aquila del 2009: i 5 milioni di euro raccolti tramite SMS non arrivarono mai direttamente ai terremotati ma servirono per costituire un Consorzio finanziario con un Fondo di garanzia: un progetto di microcredito gestito da enti locali, banche e Caritas, con costi di gestione alti e tempi lunghi di attuazione. Ecco allora che nascere l idea di Helperbit, che  attraverso la tecnologia blockchain e l'uso dei GIS (Geographic Information System, in italiano sistemi informatici geografici) permette di studiare e analizzare i territori colpiti da disastri naturali e assicurarsi che le donazioni arrivino a chi ne ha veramente bisogno, senza venir erose nel cammino da burocrazia o corruzione.

Il premio ricevuto da Helperbit è stato ottenuto durante StartUp Europe Awards (SEUA), un'iniziativa della Commissione Europea e della Fondazione Finnova in collaborazione con Startup Europe Summit. Dopo aver superato diverse fasi di selezione ed essere stata scelta come rappresentante per l'Italia nella categoria fintech, Helperbit ha ricevuto il premio dalle mani di Mariya Gabriel, commissaria europea per l'economia e la società digitale, accreditando Helperbit come vincitore europeo, alla presenza del primo ministro bulgaro, Boyko Borissov e diversi primi ministri e ministri Europei.

“La blockchain – spiega Davide Menegaldo, coo di Helperbit - permette di avere trasferimenti di denaro in qualunque parte del mondo, con costi e tempi ridotti rispetto ai sistemi tradizionali e, registrando tutte le transazioni che avvengono nel network bitcoin, offre l'opportunità di tracciare in tempo reale i flussi economici. Portare trasparenza nelle raccolte fondi è il vantaggio principale, in quanto oggi a livello mondiale il settore della beneficenza è afflitto da problematiche legate all'opacità, inefficienze e mala gestione dei fondi”. Con la speranza che la maggiore fiducia generata nei donatori possa anche aumentare il volume delle donazioni. In totale, nell'arco di un anno, sono stati raccolti oltre 10 bitcoin (al valore circa 55.000 euro) da una decina di progetti attivi. Quello d'esordio, creato da Legambiente per sostenere i giovani imprenditori nelle aree terremotate del centro Italia, è stato al momento quello di maggior successo e si è già tradotto in aiuti sul territorio.

Dallo scorso settembre, grazie a un accordo con i servizi finanziari di Mistral Pay e con l'exchange The Rock Trading, Helperbit permette anche di donare con carta di credito, debito e prepagata. L'utente non deve più reperire autonomamente i bitcoin, ma la donazione viene automaticamente convertita in criptovaluta. Certo esiste il problema della grande volatilità della criptò valuta, che negli ultimi mesi si è deprezzata moltissimo. Ma a questo la società cerca di porre rimedio,minimizzando al massimo il tempo in cui j soldi raccolti rimangono in portafoglio, incentivando gli enti che ricevono le donazioni a spendere dette somme nel più breve tempo possibile, aumentando oltretutto anche in questo senso l efficienza degli interventi. Ma come guadagna Helperbit? La startup si sostiene tramite consulenze e sviluppo di servizi informatici che riguardano la blockchain. “Ma per il futuro – conclude Menegaldo - sono in fase di definizione diversi servizi extra per le organizzazioni no profit e stiamo sviluppando un servizio assicurativo contro calamità naturali (sempre basato su tecnologia blockchain), che nel lungo periodo porterà i maggiori ricavi”.

 

vcaccioppoli@gmail.com

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