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Economia
Hera: nuovo green bond da 500 milioni di euro

Il Gruppo Hera vuole continuare a essere un punto di riferimento per la finanza sostenibile in Italia e, a 5 anni dall’emissione della prima obbligazione “verde” nel nostro Paese, lancia il suo secondo green bond.

L’annuncio avviene al termine di un roadshow nelle principali piazze finanziarie europee, per illustrare a investitori e analisti la struttura dell’operazione e la destinazione delle risorse: investimenti in progetti di sostenibilità ambientale nei settori dell’ambiente, acqua, energia.

Considerando anche il lancio, lo scorso anno, della prima linea di credito revolving ESG-linked in Italia, Hera prosegue l’attività di individuazione e uso di strumenti innovativi, che sappiano ben valorizzare l’impegno e i risultati sin qui conseguiti dalla società su questo fronte e le sue politiche di investimento per il futuro, incontrando così anche la crescente attenzione del mercato verso questa natura di imprese.

Le caratteristiche del nuovo green bond e i progetti finanziati

Il secondo green bond del Gruppo Hera (rating Baa2 con Outlook stabile per Moody’s e BBB con Outlook positivo per Standard & Poor’s), ammonta a complessivi 500 milioni di euro, rimborsabili in 8 anni a una cedola dello 0,875% e un rendimento pari a 1,084%. La data di regolamento della nuova emissione è prevista per il 5 luglio 2019. È inoltre atteso che al nuovo green bond sia assegnato un rating in linea con quello di Hera.

La forte domanda, pari a sette volte l’offerta, e la qualità degli ordini ricevuti hanno quindi permesso di fissare il prezzo a livelli eccellenti. L’operazione ha visto una significativa partecipazione di investitori internazionali (Francia, Germania, Gran Bretagna, Olanda), in buona parte green e sustainable.

È previsto che l’obbligazione venga quotata sul mercato regolato dell’Irish Stock Exchange e del Luxembourg Stock Exchange, e sul mercato ExtraMOT PRO della Borsa Italiana.

I fondi raccolti saranno usati per finanziare o rifinanziare numerosi progetti, già effettuati o previsti nel Piano industriale al 2022, che perseguono uno o più degli obiettivi dell’Agenda Onu 2030, articolati in 3 ambiti:

  1. efficienza energetica (in coerenza con gli SDGs 7 e 13): dall’installazione di contatori intelligenti allo sviluppo di reti di teleriscaldamento fino a progetti nel campo dell’illuminazione pubblica.
  2. economia circolare e gestione sostenibile dei rifiuti (che risponde all’SDG 12) con progetti innovativi nei sistemi di raccolta dei rifiuti, l’estensione di sistemi di tariffazione puntuale, la realizzazione di impianti e strutture per il riciclo, il recupero e il riuso dei materiali, di impianti per il trattamento biologico/chimico dei rifiuti e di impianti per la trasformazione dei rifiuti in energia, simili a quello per la produzione di biometano di Sant’Agata Bolognese (BO).
  3. infrastrutture idriche (allineato agli SDGs 6 e 14): progetti di gestione delle acque reflue, infrastrutture fognarie e idriche per la resilienza e l’adattamento ai cambiamenti climatici. 

Stefano Venier, Amministratore Delegato Gruppo Hera, ha dichiarato: “Gli strumenti finanziari green o ESG sono una leva fondamentale per dare sostegno all’impegno del Gruppo Hera nel conseguire un modello di business sempre più rigenerativo e resiliente, in grado di traguardare gli obiettivi dell’Agenda Onu 2030 e dare risposta alle tante sfide con cui ci stiamo confrontando, a cominciare dai cambiamenti climatici, che necessitano di soluzioni innovative e investimenti di lungo periodo. Il green bond che emettiamo oggi è strettamente in questo solco e con queste finalità”.

 

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