Ho una dritta da ambienti vicini a Renzi.Chiamata imbarazzante di CdB - Affaritaliani.it

Economia

Ho una dritta da ambienti vicini a Renzi.Chiamata imbarazzante di CdB

Prima del varo del decreto sulla banche popolari, il proprietario del gruppo Espresso Carlo de Benedetti chiama un intermediario e dice di avere avuto...

Non c'è che dire: è decisamente un'ottima fonte. Una di quelle da tenersi stretti. Non si sa mai per il futuro. Soprattutto se questa fa da diretta cinghia di trasmissione del presidente del Consiglio (la notizia arriva da "ambienti vicini a Palazzo Chigi", dice l'interessato al telefono). C'è stata questa succulenta dritta o soffiata a Carlo de Benedetti alla base degli interrogatori effettuati, come persona informata dei fatti, all'editore di Repubblica da parte della Procura di Roma in un’inchiesta aperta dai magistrati capitolini dopo una segnalazione del presidente dell’autorità di vigilanza sulla Borsa, Giuseppe Vegas, in occasione di un’audizione alla Camera dei Deputati dell’11 febbraio 2015. 

Oltre a Carlo de Benedetti, è stato sentito anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi, entrambi non indagati, mentre è stato iscritto nel registro dei pm Gianluca Bolengo, in quanto amministratore delegato di Intermonte Sim, broker interpellato da CdB perché desse seguito all'ordine operativo in Borsa sui titoli delle Popolari.

Cos'è successo più nel dettaglio? I fatti risalgono a fine 2014 quando Palazzo Chigi stava per licenziare il decreto banche popolari, un provvedimento che avrebbe dato il via a una rivoluzione nel mondo del credito con tanto di violenti apprezzamenti dei titoli bancari in Borsa. Un settore che, per chi avesse avuto i titoli in portafoglio, sarebbe stato foriero di lì a qualche mese di interessanti soddisfazioni in termini di plusvalenze. 

Nell'imbarazzante telefonata all'intermediario di Intermonte finita nel mirino dei magistrati, de Benedetti sostiene di avere avuto notizie da ambienti politici vicini a Renzi non su una legge qualsiasi o su una banca qualsiasi, ma proprio sul decreto che ha trasformato le banche popolari (in Spa), compresa Banca Etruria.

Imbarazzante, perché oltre a essere fan numero uno di Matteo Renzi, l'Ingegnere, che ha incontrato il premier più di qualche volta, è sospettato di aver ricevuto in passato più di qualche aiutino proprio dal governo del Partito della Nazione nella gestione dei suoi business: dalle cliniche di accoglienza (Kos) all'energia (Sorgenia).

Coincidenze? Chissà. Ora il Procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone ha avanzato la richiesta di archiviazione dell'intermediario per l'accusa di ostacolo alla vigilanza. Non c'è stato reato. Ma le telefonate sì. E una fonte nel Giglio magico vorremmo tutti averla