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Economia
"I dazi non fermeranno il rally. Hi-tech ancora traino". Parla Segre (GTF)

Le persone sono come i calciatori, non sono tutte eguali. Diseguaglianza che cresce all’interno di un’altra categoria, quella femminile. E’ risaputo che una donna anche nel nostro mondo occidentale che si crede civile ed evoluto, deve essere infinitamente più brava (più tenace, competente, determinata, preparata, e l’elenco potrebbe durare ancora a lungo) per poter ricoprire un incarico tradizionalmente ricoperto da un uomo. Un fatto antieconomico oltrechè sommamente ingiusto i cui costi sono stati stimati in parecchi punti di PIL. Per nostra fortuna, anche nel nostro Paese dove le donne invece di essere ammirate rischiano di essere ammazzate, si incontrano “calciatrici” il cui livello professionale e umano le mette fuori standard. E’ il caso di Claudia Segre* (presidente Global Thinking Foundation) della sua carriera di trader e di manager e delle profonda conoscenza che ha acquisito riguardo alle dinamiche geopolitiche internazionali che impattano sulla finanza. Un numero “10” insomma, di quelli sopraffini che segnano oltre a impostare il gioco. Ma non chiedetemi di quale squadra.

claudia segre ape

Claudia Segre

Siamo a 10 anni dal crollo di Bear Stearns, il primo campanello d'allarme della grande crisi finanziaria del 2008, secondo Lei è cambiato qualcosa? La lezione è servita?
"Certamente a dieci anni dalla crisi l’impegno dei Governi unito a quello degli organismi internazionali che sovrintendono alla Vigilanza sui mercati internazionali come Banche Centrali, Autorità di Mercato come IOSCO e tante altre è stato immane per creare un nuovo impianto normativo anti-crisi. La determinazione nell’evitare nuove crisi sistemiche della portata di quelle che abbiamo vissuto nell’Unione Europea ha visto nuove Direttive applicative su tutti gli ambiti operativi di mercato, che si sono scaricate sul sistema bancario in una fase di deleveraging già complicata e che ha lasciato una coda inevitabile anche legata ai NPL, e quindi all’indebitamento più problematico a causa della contrazione della crescita economica globale. Gli effetti sui mercati hanno visto una riduzione dei volumi sul mercato secondario anche per la sparizione di molti attori e market maker a seguito della crisi, ed una contrazione oltre che una radicale modifica operative delle attività su derivati in generale e sulle attività più rischiose in particolare, incluse nei  cosiddetti risk weighted assets. Dal punto di vista sistemico e bilancistico la lezione è sicuramente servita, ma non abbiamo potuto evitare una crisi bancaria italiana della quale non ha colpa certamente la nuova architettura finanziaria creata dalle regolamentazioni, ma solo l’incapacità di uomini di potere di adattarsi ad un nuovo paradigma di mercato e delle modalità di gestire le banche e gli impieghi in trasparenza e correttamente,  evitando vecchi retaggi clientelari dannosi quanto più reiterati nel bel mezzo di una crisi economica mondiale dagli effetti a contagio di portata inaspettata".

Anche se i "dominatori dell'universo" oggi sembrano più le aziende della Silicon Valley, le cosiddette "FAANG", giganti che rischiano di vacillare, sono cresciuti troppo non accorgendosi di avere i piedi d’argilla?
"Il potere commerciale ben rappresentato dalla capitalizzazione di Borsa dei giganti dell’IT sono espressione di un processo di digitalizzazione inevitabile  dell’industria, altresì chiamato Industry 4.0, e dei servizi bancari che vede il suo apice nella rivoluzione della Blockchain. Personalmente non credo abbiano i piedi di argilla ma sono strutturati diversamente da quanto siamo abituati ad analizzare e codificare come società quotate basate su asset tangibili e ben definiti, e son espressione di una mutazione genetica in corso nel listino del Nasdaq ben rappresentando quote ampie di mercato trasversali tra vari settori tutti da quantificare da quelli del commercio delle grandi marche della distribuzione anche di beni durevoli sino al marketing strategico ed al valore delle strategie di CRM, appunto detto customer equity. Così gli acquisti di beni ad alta tecnologia la fanno da padrone, affiancati da un utilizzo crescente degli acquisti tradizionali, nei negozi al dettaglio inseriti come Whole Foods Market nella catena di Amazon,  e via internet, questi ultimi moltiplicatisi esponenzialmente grazie all’evoluzione dei pagamenti digitali. Alibaba e Amazon sono catalizzatori di enormi flussi commerciali resi possibili da reti di immagazzinamento digitale che proliferano al pari della sparizione dei negozi al dettaglio delle stesse catene che si prezzano su queste mega piattaforme, ora lanciate verso i servizi medicali e bancari".

Passiamo alla politica monetaria, quella che da alcuni è considerata una variabile decisiva per le sorti del mercato. Dopo le colombe Bernanke e Yellen, ora alla Fed è arrivato Powell la cui attitudine  non si è ancora ben compresa. Ha idea di quale potrà essere l'atteggiamento futuro del nuovo inquilino della Banca centrale Usa?
"Powell, come ha ben dimostrato sin dalla prima riunione, dovrà necessariamente imporre un pragmatismo comunicativo come imperativo, perché non sono più i momenti delle parole per testare il mercato e dei tatticismi tipici dei suoi predecessori. La fase congiunturale è molto più delicata come in qualsiasi svolta epocale ed un rialzo dei tassi che non sia legato ad un coerente obiettivo inflazionistico non sarebbe efficace e creerebbe solo turbative su mercati già dominati da record consecutivi. Quindi ne’ falco ne’ colomba ma un’aquila che è destinata ad alte vette e ad un’osservazione attenta a demarcare il vasto territorio, anche come monito ed autorevolezza verso le altre banche centrali!"

Non ci sono riusciti la Brexit, la Grexit, la crisi Italiana, i referendum, i populisti contro l'euro, la Corea del Nord: nessuno è stato ingrado di fermare questo ciclo al rialzo che a Wall Street è arrivato ormai al nono anno. Vuol vedere che saranno i dazi di Trump a segnare il capolinea?
"I dazi di Trump sono una misura di protezione commerciale rivolta da un lato a Paesi che hanno accumulato eccessivo surplus commerciale come Cina e Germania, e dall’altro a segnalare un cambio di passo della globalizzazione e quindi a difesa di un consolidamento di Wall Street e per evitare tonfi repentini. Il Presidente Trump è uno spregiudicato imprenditore che ben conosce le leve del business mondiale e non fa sconti ne’ alla Cina ne’ tanto meno all’UE sapendo che ha dei margini di manovra su entrambi i lati e che dal punto di vista geopolitico le questioni che si intrecciano con i dazi son molte. E se l’Europa si è dimenticata il Piano Marshall post bellico ecco che Trump è pronto a ricordarglielo puntualmente e fuori da atteggiamenti opportunistici che in questa fase congiunturale son ampi e diffusi dall’una e dall’altra parte dell’Oceano. Di fatto i mercati europei restano al traino di quelli americani, il resto vien da sé!"

Venendo all'Italia dove la protesta contro la globalizzazione sta prendendo sempre più piede, le fa paura l'incertezza politica e l'esito del voto?Saranno una minaccia per Piazza Affari?
"I tedeschi hanno ripresentato un modello di grande coalizione tra destra e sinistra con un piano programmatico firmato dalle due parti e siglato su 177 pagine di intenti ed obiettivi. Ma ciò è stato possibile perché questo modello di governo è già in vigore da decenni ed ha come scopo di favorire una continuazione nel lungo termine delle politiche di Governo da parte delle forze moderate.
L’Italia è ben lontana da questi principi della politica della pianificazione e dei progetti strutturali di lungo termine, e soprattutto di una politica svincolata  da clientele e burocrazia, e non a caso il costo della corruzione unito a costi tra i più alti insieme alla Grecia dell’UE in termini di popolazione attiva dipendente dello Stato sono un retaggio pesante, sempre presente e difficile da conciliare con le reali esigenze socio economiche del Paese che restano impellenti".

Sono passati 10 anni da Bear Stearns e se è vero che le banche Usa sono ritornate a splendere, quelle italiane e Deutsche Bank, vivono una stato di tenebre senza fine. Per capirci, banche come Carige ed Mps, vedranno mai la fine di questo tunnel? Quante ricapitalizzazioni si dovranno ancora fare? Non era meglio escogitare un Pir bancario?
"Difficile fare paragoni tra gli USA dove mercato del lavoro e  legislazione bancaria e finanziaria sono  molto differenti da quelle europee e permettono anche alla Banca Centrale un’operatività ben più ampia di quella della Bce. La nostra situazione bancaria vedrà il processo di consolidamento proseguire inesorabile e il risultato di questa concentrazione che vedrà escluse le situazioni zoppicanti sarà suggellato dall’applicazione appieno delle normative Mifisìd2 e PSD2 in un panorama di digitalizzazione diffusa che farà selezione ulteriore rispetto alle banche tradizionali. Una maggiore focalizzazione sul cliente e sulle opportunità del Fintech restano le uniche possibilità di venirne fuori superando anche le banche tedesche ancora zavorrate dalle eccessive esposizioni in derivati e quelle inglesi che dalla Brexit hanno solo da perdere in termini di business e operativamente proprio sulla fetta ampia di introiti dal passporting dei derivati europei".

Una delle sue più grandi qualità che ammiro è la versatilità, possiamo parlare di qualsiasi cosa e Lei ha sempre una risposta sensata è utile da dare. Putin è appena stato rieletto in pompa magna, promette nuovi fasti per la Russia. Dopo la lunga crisi dovuta anche al calo del petrolio, pensa sia diventato un tema d'investimento interessante? 
"Continuo a valutare il rublo e il mercato russo un’opportunità interessante in un panorama di mercati emergenti dove i venti di guerra per la Turchia e l’instabilità politica in Latino America limitano un consenso diffuso sul settore, ed i flussi continuano a favorire le scelte di investimento dei mercati emergenti in divisa locale, azionario e obbligazionario,  mentre chiudono le posizioni in divisa forte. Anche la guerra siriana nella sua drammaticità vede i russi mantenere un ruolo chiave dal punto di vista diplomatico ed anche sottotraccia nella crisi mediorientale, tanto più gli americani si stanno progressivamente allontanando da un coinvolgimento nell’area. Questo nel medio termine, sul lungo termine senza una politica sulle rinnovabili il colosso cinese ed i mercati asiatici resteranno un punto di riferimento per gli investimenti di maggiore attrattività e diversificazione".

Lei è una grande sostenitrice del fintech, a che punto siamo in Italia? Nella famiglia del fintech possiamo inserire anche la blockchain, mi allargo troppo? Blockchain e criptovalute stanno vivendo una fase di appannamento: che futuro prevede? Ha altre idee oltre al Bitcoin? Sempre a proposito di Fintech, possiamo inserire all'interno di questa categoria l'high frequency trading, gli algoritmi applicati alla finanza, le cosiddette "macchinette"? Non le fa paura l'uso eccessivo dei robot e l'accantonamento della mano umana?
"Bitcoin e criptovalute son ben lontane dal rappresentare una diversificazione di portafoglio e tuttalpiù possono vedere nel Petro venezuelano l‘unica affermazione e/o sperimentazione governativa di qualche interesse sociologico. La Blockchain ed i Big Data sono la chiave di volta della rivoluzione digitale in corso ed insieme al fintech rappresentano ottime opportunità applicative dall’industria alla Finanza che l’Italia deve cogliere per non perdere l’ultimo treno di aggancio all’UE ed ai principali mercati finanziari e del commercio  internazionali. Gli algoritmi con i roboadvisor stanno avanzando molto lentamente in Italia nelle forme ibride, e quindi affiancati da una consulenza standard a ranghi ridotti. Il salto di qualità di commissioni ridotte per servizi tecnologicamente avanzati che avrebbe dovuto servire le banche e le society di gestione almeno con i portafogli sino a 250 mila euro fanno difficoltà ad affermarsi in un Paese ancora avverso alla multicanalità e con forti resistenze ai servizi di consulenza digitale. Sulla mano umana se confrontiamo le performance degli hedge funds anglosassoni con le gestioni dei migliori gestori di fondi italiani ed europei, ecco forse un divario così ampio al netto dei costi delle commissioni fa rimpiangere certe mani umane e fa venire voglia di robot!". 

*Global Thinking Foundation

Progetto D2 – DONNE AL QUADRATO: In una realtà permeata dalla sharing economy, le donne tornano  ad essere protagoniste socialmente, dopo che per alterne vicende legate a situazioni di isolamento economico o violenza domestica le hanno viste escluse socialmente, in difficoltà a rientrare nel mondo del lavoro. Così attraverso le opportunità legate alla Digital economy necessitano di un background finanziario ed economico importante per potersi gestire da imprenditrici per attività di start-up, piuttosto che nozioni di pianificazione finanziaria per organizzarsi in famiglia con un telelavoro o lavoro in remoto, permettendo loro di risparmiare il necessario per la sicurezza su rischi legati alla salute, ai figli ed alla longevità. Global Thinking Foundation con questo Progetto denominato Donne al Quadrato ha raggruppato insieme ad ASSIOM FOREX donne che vengono dalle sale operative o da attività bancarie ed istituzionali che hanno una lunga esperienza associativa e che volontariamente si identificano in una visione condivisa di inclusione sociale in linea con i dettami del Fondo Monetario Internazionale (FMI)  e degli obiettivi globali dell’Agenda 2030. L’intento comune  della  Task Force di donne che si rivolgono ad altre donne e svolgono corsi gratuiti sul territorio nazionale di Pianificazione Famigliare e Professionale  volti ad una gestione consapevole del bilancio famigliare  e all’inclusione sociale per le donne che escono da situazioni di isolamento economico legata a situazioni famigliari segnate da divorzi penalizzanti o da maltrattamenti, patrocinati dai Comuni e con il supporto dei centri anti violenza e delle Associazioni di Donne in Italia ed all’estero.

@paninoelistino

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