Economia
I profili più ambiti dalle banche
Lavoro. I profili più ambiti dalle banche in questo momento storico, cambiamento dei ruoli in banca negli ultimi 10 anni.
Secondo il Corriere della Sera l’anno scorso l’operational risk manager è stata una delle figure più richieste e prevediamo che questo trend verrà confermato anche in futuro. Tra le competenze che deve avere la principale è l’esperienza consolidata in questo ruolo all’interno di istituzioni finanziarie o primarie società di consulenza.
L’OPERATIONAL RISK MANAGER E' STATA UNA DELLE FIGURE PIU' RICHIESTE
Inoltre, sono richieste conoscenze in ambito di identificazione rischi, misurazione e gestione degli stessi e la conoscenza dei principali applicativi dedicati alla gestione dei rischi operativi e/o all’analisi statistico attuariale. Tra le soft skill, è richiesto un’inglese fluente. Ovviamente l’inglese fluente è caratteristica comune a tutte le figure che desiderano avvicinarsi al mondo della finanza, qualunque sia il ruolo.
LE NUOVE FIGURE PIU' RICHIESTE DALLE BANCHE
In realtà lo scenario futuro è costellato di nuove professionalità indispensabili per accompagnare gli istituti bancari verso la completa digitalizzazione. Il primo tema è costituito dal livello di integrazione tra canali: lo schema di relazione tra cliente e banca evidenzia l’aspettativa del cliente di potersi sempre mettere in contatto con la banca in funzione delle proprie esigenze e utilizzando il canale più vicino, combinando a piacimento i diversi canali a disposizione in funzione delle proprie esigenze; per questo motivo il più delicato profilo professionale necessario alle banche in via di trasformazione è quello di un “nativo digitale” in grado di coniugare le competenze informatiche con quelle finanziarie e quelle comunicazionali. Insomma, un laureato della Bocconi che abbia vinto l’Accenture Talent Digital Competition e gestisca da tempo ogni giorno un suo blog seguito da qualche migliaio di followers.
LE NUOVE PROFESSIONALITA' E I SERVIZI PERSONALIZZATI
Un altro tema caldo è quello dei servizi personalizzati: la capacità della banca di offrire il giusto prodotto o servizio al cliente attraverso il canale idoneo, imparando ad interpretare le informazioni raccolte (customer insight), eventualmente arricchendole (data enrichment); in questo caso il profilo ricercato è più variegato. Sono ruoli che richiedono un’auspicabile presenza contemporanea di doti di analisi e doti di sintesi. Questo è possibile solo combinando le professionalità in un team di lavoro estremamente affiatato e capace di lavorare per obiettivi. Quindi laureati in scienze sociali, con grande attitudine al lavoro di gruppo, insieme a ingegneri o laureati in altre materie scientifiche in grado di integrarsi rapidamente nel mondo della finanza, di cui devono avere almeno una conoscenza di base. Qui casca l’asino, perché l’educazione finanziaria nelle scuole di tutti i gradi in Italia è assente. Però molte facoltà scientifiche hanno finalmente introdotto corsi apprezzabili in materia.
LA CREAZIONE DI VALORE NELLE BANCHE
Gli istituti bancari sempre più prendono in considerazione anche gli aspetti innovativi legati alla cosiddetta “creazione del valore“, cioè l’integrazione di metriche ambientali, sociali e di corporate governance (ESG), spesso riassumibili nel termine “sostenibilità”, e stanno concentrando quindi la loro attenzione su quei profili la cui competenza comporta un positivo impatto per l’immagine aziendale e un approfondito contatto con la clientela più innovativa. Qui i profili più interessanti sono quelli che presentano valori “green” ed etici, necessariamente combinati con l’attitudine al volontariato e all’impegno sociale, in grado di trasformare le proprie convinzioni in servizi e prodotti reali da diffondere sui canali digitali e sui blog più sensibili a questi temi. Va da sé che la capacità di comunicare si deve integrare con la capacità di formulare proposte concrete. Sognare un mondo migliore sì, ma vivere in quello reale.