A- A+
Economia
Ict, servizi e turismo trainano la crescita del numero delle imprese in Italia

E’ lenta la crescita del numero delle imprese in Italia. E quel poco che cresce tra il 2018 ed il 2017 (+0,01% per un totale di 5.150.743 imprese attive a livello nazionale) è dovuto al settore dei servizi (+0,43%), o meglio ad alcune delle sue componenti: Ict (+2%), turismo (+1,23%) e soprattutto servizi avanzati alle imprese (+2,86%). Le altre componenti registrano invece una riduzione dello 0,93% per il commercio, mentre leggermente negativa risulta la dinamica per il settore dell’agricoltura (-0,51%) e dell’industria in senso stretto (-1,01%) al cui interno regge meglio l’industria alimentare (-0,08%), rispetto al tessile, abbigliamento e calzaturiero (TAC) che al contrario registrano una contrazione dell’1,25%. In discesa anche le imprese delle costruzioni (-0,69%). Lo rileva una nota economica dell’OBIettivo Mezzogiorno dell’Osservatorio Banche Imprese di Economia e Finanza, secondo cui un’inversione di tendenza deve partire dagli investimenti infrastrutturali, fermi da troppo tempo nonostante i finanziamenti già stanziati, dallo sviluppo della filiera logistica, dal completamento delle aree logistiche integrate con il varo delle Zone Economiche Speciali e dal rilancio del  sistema portuale e ferroviario in un orizzonte nazionale ed internazionale. Solo così, secondo gli analisti di OBIettivo Mezzogiorno è possibile creare le condizioni per un rilancio dell’economia meridionale con un processo virtuoso in grado di creare spinte espansive. Fondi Europei e fondi nazionali in questo senso dovranno tornare a dispiegare i loro compiti di intervento straordinario i primi ed ordinario, e fondamentale, i secondi.

I numeri nell’industria                                                                                                                                                                    Le imprese attive sul territorio italiano tra il 2017 ed il 2018 registrano un incremento dello 0,01% passando da 5.150.149 a 5.150.743 (l’incremento è di appena 594 imprese). Ad eccezione di Milano e Napoli, in crescita rispettivamente dell’1,2% e 1,3%, segno meno per le principali province del Nord e Centro Italia, soprattutto lungo la fascia della pianura Padana, parte  dell’Abruzzo, la Puglia, il Molise ed il Sud del Lazio. Nel Mezzogiorno ampia è la diminuzione nelle province di Bari (-0,7%), Foggia (-1,2%) e Salerno (-0,7%), mentre crescono le imprese a Trapani (+0,7%), Cosenza (+1,2%), Benevento (+1,6%) ed Avellino (+0,7%). Più negativa la dinamica del numero di imprese attive nel settore dell’industria in senso stretto che nell’ultimo anno nel complesso registra una riduzione dell’1,01% a livello nazionale (-4.944 imprese). Per quanto riguarda l’industria, nel Mezzogiorno l’Obi segnala l’ampia riduzione nella provincia di Bari (-2,5%) e la crescita in cinque province tra il Molise e la Campania tra cui si distinguono per importanza le province di Napoli (+0,8%) e di Caserta (+0,4%). All’interno del settore dell’industria, meno diffusa è la riduzione del numero di imprese attive nel nell’alimentare che in un discreto numero di province al contrario registra un incremento.

Sempre all’interno dell’industria, decisamente più negativo il quadro per il tessile, abbigliamento e calzaturiero che a livello nazionale registrano una riduzione dell’1,3% (-1.206 imprese) del numero di imprese attive nell’ultimo anno e che nella maggior parte delle province italiane evidenzia una diminuzione superiore alla soglia dell’1%. Tra le prime dieci province del Mezzogiorno con il maggior numero di imprese del settore TAC, è ampia la riduzione nelle province di Bari (-3,8%), Salerno (-3,4%) e Palermo (-1,8%) mentre in controtendenza registrano una decisa crescita le province di Napoli (+2,3%) e Teramo (+1,1%). Ampiamente segno meno caratterizza il settore delle costruzioni che nell’ultimo anno a livello nazionale segna una riduzione di 5.133 imprese attive (-0,7%).                                                                                                         

Servizi e turismo                                                                                                                                                Soddisfacente l’andamento nel settore dei servizi che in un anno registra un incremento del +0,4%. L’incremento risulta diffuso alla maggior parte delle province italiane con un nucleo a più elevata crescita che si concentra in gran parte nel Centro Italia e nelle province di Napoli (+1,3%), Lecce e Caserta (+1,1%). A gonfie vele anche il settore del turismo con una crescita del numero di imprese attive nel 2018 nella quasi totalità delle province italiane. La crescita è più ampia nelle province lungo il Mar Tirreno (soprattutto tra Lazio e Toscana) ed in generale nell’intero Mezzogiorno (con l’esclusione della sola provincia di Benevento che registra una diminuzione dello 0,6%). Particolarmente positiva è la dinamica per Napoli (+3,3%), Bari (+3,1%), Palermo (+4,5%), Catania (+3,4%) e Cagliari (+3,1%). Bene anche il settore  dell’Ict e quello dei servizi avanzati alle imprese che contribuiscono in misura decisa alla complessiva crescita nazionale del numero di imprese attive.

Commenti
    Tags:
    barileccenapolidean




    
    in evidenza
    Lavoro forzato al capolinea: c'è il divieto Ue di vendere merce prodotta con lo sfruttamento

    Politica

    Lavoro forzato al capolinea: c'è il divieto Ue di vendere merce prodotta con lo sfruttamento


    motori
    Mitsubishi ASX 2024: si rinnova per conquistare il segmento B-SUV

    Mitsubishi ASX 2024: si rinnova per conquistare il segmento B-SUV

    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.