Il Governo impugna la finanziaria siciliana
Per il Consiglio dei ministri alcune norme della legge di stabilità sono incostituzionali
Al raduno della Lega, il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, ha parlato per la prima volta tra le bandiere con l'emblema della Regione. Per il partito di Matteo Salvini è una svolta storica e politica. Un definitivo segnale di avvicinamento alle istanze del meridione che però non è stato sufficiente per impedire l'impugnatura della finanziaria siciliana da parte del governo gialloverde.
Secondo Palazzo Chigi unfatti, alcune norme contenute nella legge sarebbero anticostituzionali. E il M5s, che a Roma è al governo ma che nell'isola è ben saldo tra i banchi dell'opposizione al centrodestra, ha invocato le dimissioni del vicegovernatore con delega all'Economia, Gaetano Armao, in quota Forza Italia.
"Vogliamo instaurare una migliore interlocuzione istituzionale", ha detto Musumeci dal palco di Pontida, come riporta Italia Oggi. Nonostante il sodalizio tra Salvini e il governatore eletto con Fi, Lega e FdI, il consiglio dei ministri presieduto da Giuseppe Conte, su proposta del ministro degli Affari regionali, la leghista Erika Stefani, ha contestato alcuni articoli della legge finanziaria approvata dal parlamento siciliano lo scorso aprile. In particolare, da Roma hanno bloccato l'assunzione da parte della partecipata Resais di 2.600 precari degli ex Pip, Piani di inserimento professionale, che percepiscono un sussidio dalla Regione ma che non sono veri e propri dipendenti regionali.