Il M5S boccia lo scudo della Lega: "Lotta all'evasione senza ambiguità"
L'intervista a Raffaele Trano, capogruppo M5S in commissione Finanze della Camera
di Alberto Maggi
e Andrea Deugeni
Nuove frizioni fra Lega e M5S. I pentastellati bocciano la proposta del viceministro dell'Economia Massimo Garavaglia di introdurre uno scudo anti-accertamento per chi dichiara un reddito incrementale del 10% maggiore rispetto all'anno precedente. "Non credo che al nostro sistema fiscale serva uno scudo, piuttosto la riduzione della tassazione deve andare di pari passo con una pubblica amministrazione meno invasiva nella lotta all’evasione. Ma quest’ultimo obiettivo va perseguito senza ambiguità", dice infatti ad Affaritaliani.it Raffaele Trano, capogruppo M5S in commissione Finanze alla Camera.
Il viceministro dell'Economia Massimo Garavaglia ha proposto in queste ore uno scudo anti-accertamento per chi dichiara un reddito incrementale del 10% maggiore rispetto all'anno precedente. Siete d'accordo?
"Non credo che al nostro sistema fiscale serva uno scudo, piuttosto la riduzione della tassazione deve andare di pari passo con una pubblica amministrazione meno invasiva nella lotta all’evasione. Ma quest’ultimo obiettivo va perseguito senza ambiguità. Tassare meno i redditi incrementali è un incentivo di per sé all’emersione del nero ed è una proposta valida su cui dobbiamo ragionare insieme".
Sul fisco c'è chi dice che nel 2019 aumenterà la pressione fiscale. Ma non doveva succedere il contrario?
"Il livello della pressione fiscale preso da solo dice poco, l’importante è soprattutto come viene distribuita tra le diverse classi di reddito. Nella nostra prima Manovra l’abbiamo redistribuita dal basso verso l’alto: meno tasse per professionisti e PMI, più tasse per banche, assicurazioni, colossi del web e del gioco d’azzardo. Ricordo che l’Ires è scesa di 9 punti, dal 24 al 15%, che il regime forfettario al 15% è stato esteso per oltre 1 milione di partite Iva fino ai 65 mila euro di fatturato e che abbiamo tagliato il costo del lavoro per le imprese, sia riducendo del 30% i premi Inail che estendendo la decontribuzione Inps agli over 35. Per non parlare delle semplificazioni burocratiche già approvate e che approveremo in futuro. Cito in particolare la norma Bramini, con la quale garantiamo maggiori tutele a chi viene pignorato a cause delle sue pendenze con le banche, e i fondi per garantire gli imprenditori che vantano un credito con la pubblica amministrazione verso le stesse banche creditrici".
Confindustria e il FMI sono scettici sul reddito di cittadinanza e Quota 100 perché avrebbero preferito misure per investimenti ed imprese. Come replicate?
"Replico con le misure fiscali appena citate, a cui ne potrei aggiungere molte altre. Ma tengo anche a ricordare che Quota 100 prevede incentivi per chi manda in pensione anticipatamente i lavoratori e il Reddito di Cittadinanza è costruito su misure per le imprese: chi assume un lavoratore iscritto al programma del Reddito avrà un incentivo pari alle mensilità non ancora percepite dal beneficiario. Considerando che le mensilità massime per ogni ciclo di Reddito di Cittadinanza sono 18, se un’impresa assume nei primi mesi potrà pagare migliaia di euro in meno di contributi grazie all’incentivo che abbiamo previsto".
Come sta andando la fatturazione elettronica? Avete già fatto un primo bilancio?
"Meglio di quanto previsto anche dai più ottimisti. Il sistema di interscambio finora ha retto bene, con 127 milioni di fatture inviate per un valore totale di circa 23 miliardi di euro, pari ad oltre 1,7 milioni di contribuenti. In questi mesi il M5S ha lavorato duramente in commissione Finanze insieme al sottosegretario Villarosa, a Sogei, al Ministero dell’Economia e ad Agenzia delle Entrate, così da apportare quelle migliorie richieste dai commercialisti e dalle associazioni di categoria. Le criticità non sono certo finite, ma considerando che siamo solo al primo mese l’inizio ci fa ben sperare".
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