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Economia
Il ministro Tria a Europa e mercati: "Abbiamo impegni da rispettare"
Foto IPA

Il ministro dell'Economia Giovanni Tria, nel penultimo giorno della sua visita ufficiale in Cina, ha trovato ad attenderlo il giudizio di Fitch sull'Italia. L'agenzia di rating non tocca il voto del Paese, BBB, ma abbassa le prospettive da "stabili" a "negative", citando il rischio che un governo diviso spinga fuori controllo i saldi di bilancio.

"Le agenzie, sia Fitch che Moody's, sospendono correttamente il giudizio in attesa di vedere i fatti - replica il ministro - nelle prossime settimane le dichiarazioni del governo si tradurranno in un programma ufficiale, in azioni, e credo che questo giudizio cambierà in positivo".

Il riferimento è agli appuntamenti che lo attendono al ritorno in Italia, la Nota di aggiornamento al Def a fine settembre, il documento che riassume gli impegni di bilancio per i prossimi anni, e poi subito dopo la legge di Stabilità. Il dubbio degli analisti e dei mercati, riflesso nell'impennata dello spread, è che Lega e 5Stelle provino a tirare la coperta dei saldi fuori dai parametri stabiliti dall'Europa per finanziare il loro faraonico programma elettorale: "Un'intesa nel governo è già stata trovata, corrisponde alle linee che sono state più volte espresse ufficialmente sia dal presidente del Consiglio che da me, in giugno e ad agosto al termine di una riunione con i due vicepresidenti (Salvini e Di Maio, ndr), e che delineano i confini di bilancio su cui si sta lavorando".

L'Italia dovrebbe quindi proseguire nel suo cammino di riduzione del debito pubblico. Ma è soprattutto sul deficit che andrà trovata una quadra, all'interno del governo e con l'Europa. Di Maio lo vorrebbe più vicino possibile alla soglia limite del 3% per avviare il reddito di cittadinanza, cioè lontanissimo dai precedenti impegni presi con Bruxelles per il 2019 (0,9%), mentre per il sottosegretario leghista Giorgetti il tetto si può anche sforare, se serve a mettere in sicurezza l'Italia.

Una flessibilità, come ribadito dal commissario europeo Pierre Moscovici, che l'Europa non potrà concedere. In un'intervista rilasciata al Sole24Ore proprio Moscovici ha elogiato Tria come un interlocutore serio e affidabile, marcando una esplicita distanza dagli altri esponenti del governo giallo-verde.

"Moscovici ha fatto riferimento a un rapporto di dialogo che non è mio personale, ma di tutto il governo", replica il ministro dell'Economia. "Ricordo che il mantenimento degli equilibri di bilancio non dipendono dal sì o dal no europeo ma dal rapporto con i mercati finanziari".

E qui Tria dettaglia: "Abbiamo impegni europei e vanno rispettati". Ma si tratta di impegni che ancor prima "dipendono dai rapporti con i mercati finanziari, che non è una dichiarazione astratta", argomenta come rispondendo alle teorie dei complottisti dello spread. "Il deficit significa chiedere prestiti e chiedere prestiti è anche una cosa legittima, ma bisogna trovare chi il prestito è disposto a darlo e a quali", precisa. L'essenza del problema è che così riassunta: "Se lei vuole comprare una casa, chiede un prestito. E chi dà un prestito si fida che lei possa ripagare le rate del mutuo. Ma se si chiede un prestito per andare al ristorante, è più complicato poi pagare le rate del mutuo". Tria tiene però il punto su questo: l'Italia non ha mai usato i soldi per gozzovigliare. "A volte", dice, "i mercati internazionali sono distratti. A volte leggono, invece di fare analisi attente. Guardano un pò i titoli sui giornali e pensano che in Italia ci sia la finanza allegra".

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