Il rallentamento dell'automotive frena Brembo. Profitti in calo.La Borsa vende
Brembo fa le spese delle tensioni commerciali fra Usa e Cina che hanno dato il là al rallentamento dell'economia mondiale e dei venti di guerra sull'automotive fra Usa ed Europa, quadro che ha pesato fortemente sul business dei colossi automobilistici. Il gruppo leader mondiale dei freni controllato da Alberto Bombassei ha annunciato di avere chiuso il 2018 con un fatturato in crescita del 7,2% a 2,64 miliardi, ma non quanto si attendevano gli analisti finanziari e profitti in calo del 9,5% a 238,3 milioni.
L'indebitamento netto è calato a 136,9 milioni (da 240,7 milioni, una posizione debitoria migliorata più delle attese) a fronte di investimenti netti per 285,6 milioni e il cda ha proposto la distribuzione di un dividendo ordinario pari a 0,22 euro.
Dopo la diffusione dei conti del 2018, a Piazza Affari, però, le azioni di Brembo hanno subito imboccato la strada del ribasso: i titoli, che prima dei numeri oscillavano attorno alla chiusura di venerdì scorso, hanno segnato un calo del 4% attestandosi a 10,45 euro, dopo essere entrati anche in asta di volatilità.
I numeri sul fatturato e sui margini del 2018 risultano abbastanza in linea con le attese degli analisti, ma sono due i fattori che hanno spinto gli investitori a far scattare le vendite: le attese su un calo meno pronunciato dell'utile e le previsioni per l'anno in corso: in uno scenario di mercato di riferimento complesso Brembo infatti ha comunicato di ritenere "di potere confermare volumi e profittabilità in linea con l'esercizio appena approvato".
Per contro gli analisti avevano messo in conto ricavi in miglioramento a 2,8 miliardi di euro e un ebitda in ulteriore rialzo rispetto a quello del 2018, che si è attestato a 500,9 milioni, in progresso del 4,4% rispetto al 2017.
Commenti