Il Venezuela spaventa le big oil
A rischio le forniture di petrolio ai clienti esteri, Venezuela pronto a dichiarare la forza maggiore
Non è bastato il petro, la cripto valuta lanciata a febbraio scorso dal presidente venezuelano Nicolas Maduro per onorare i debiti aggirando le sanzioni Usa e il divieto di pagamenti in dollari. Ora le compagnie petrolifere estere iniziano a presentare il conto a Pdvsa, il campione energetico nazionale zavorrato da un debito-monstre e da una produzione che si è inabissata al minimo storico.
Da almeno 2 anni, scrive Milano Finanza, il gruppo venezuelano non sta onorando i pagamenti: adesso, sostengono fonti interne, non potrà nemmeno più a garantire le forniture di petrolio destinate ai clienti esteri, e sarà costretto a dichiarare lo stato di forza maggiore. Ad aprile scorso la produzione è scesa a 1,49 milioni di barili al giorni, quasi 400 mila in meno rispetto a settembre 2017. L’alternativa è che a partire da questo mese i clienti accettino di ricevere quantitativi al di sotto di quelli previsti dai contratti (si tratterebbe in totale di 1,5 milioni di barili).