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Economia
Ilva alla resa dei conti: a rischio la produzione di un altro altoforno
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Ilva alla resa dei conti: a rischio la produzione dell'ultimo altoforno

Inizia una nuova fase cruciale per l'Ilva in amministrazione straordinaria. Dopo il sostegno della settimana scorsa da parte di Marcegaglia, che fornirà liquidità immediata al commissario anticipando fatture per 20 milioni, e di Metinvest, che ha consegnato materie prime per far funzionare gli impianti, si apre ora un periodo decisivo per il destino dell'industria siderurgica. Il ministro per le Imprese Adolfo Urso, dopo aver discusso con il vicepresidente della Commissione Ue Margrethe Vestager riguardo a un prestito ponte di 320 milioni per l'Ilva, si incontrerà domani a Taranto con il commissario e i sindacati. Lo scrive Il Giornale. 

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Giancarlo Quaranta, responsabile della prima fase di valutazione, presenterà i risultati al ministro Urso. E gli parlerà anche dell'incontro odierno con i sindacati a Taranto, il primo per il neo commissario. Tuttavia, domani sarà anche il giorno in cui il Tribunale di Milano si esprimerà sull'insolvenza di Acciaierie d'Italia (ex Ilva), un passo preliminare per il possibile avvio di un intervento economico già da mercoledì. Nel frattempo, Francesco Brigati, segretario generale Fiom Cgil Taranto, chiede la riattivazione dei due altiforni attualmente fermi, essenziali per il riavvio dell'area a freddo, fortemente penalizzata negli ultimi anni. Questo è un aspetto cruciale alla luce delle recenti analisi dell'Ufficio Studi Siderweb sulla situazione del gruppo siderurgico. Se nel corso del 2024 rimanesse operativo solo un altoforno (AFO4), si prevederebbe un'ulteriore diminuzione della produzione di Acciaierie d'Italia di circa 1,5 milioni di tonnellate di acciaio. 

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Nel 2023, la produzione di acciaio a Taranto è stata inferiore ai 3 milioni di tonnellate, rispetto a una media precedente di 5,1 milioni di tonnellate. La produzione è scesa da 8,3 milioni di tonnellate alla fine dell'era Riva, a 5,5 milioni dopo il sequestro, a 4,8 milioni durante la prima fase di amministrazione straordinaria e a 3,7 milioni con il passaggio della gestione ad ArcelorMittal. Attualmente, solo l'altoforno AFO4 è operativo a Taranto, con una capacità di produzione di 2 milioni di tonnellate, e ha recentemente subito una fermata per manutenzione programmata. Tuttavia, i finanziamenti in arrivo da varie fonti potrebbero consentire di recuperare il tempo perduto e aumentare la produzione. Inoltre, altre aziende potrebbero offrire il loro contributo per aiutare l'ex Ilva a superare le difficoltà e garantire la continuità.






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