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Economia
Ilva, Di Maio: "Ora Mittal batta un colpo sui dipendenti"

"Ad oggi non ci sono le condizioni per far ripartire il tavolo. Arcelor Mittal deve battere un colpo: cominci a dire che si sposta dai numeri che aveva detto con Calenda". Mentre i sindacati ribadiscono la loro ferma opposizione ai licenziamenti (oltre tremila esuberi) a governo e ad acquirente, Luigi Di Maio lancia un messaggio al colosso dell'acciaio anglo-indiano che ha rilevato il gruppo di Taranto, invitandoli a rivedere la parte occupazionale dell'ultimo piano (confermata con 10 mila operai impiegati da utilizzare a regime), dopo che sull'ambiente Arcelor aveva invece introdotto delle migliorie. 

"Noi ce la metteremo tutta. Ma devo constatare che da parte di Mittal sul piano occupazione non ci sono passi in avanti", aggiunge Di Maio. "Domani mattina, al massimo domani pomeriggio manderemo la richiesta di parere in autotutela all'avvocatura dello Stato per quanto riguarda l'annullamento della gara",  in merito ai dubbi che sono stati sollevati dall'Anac circa la procedura di affidamento dell'acciaieria e che per il titolare del Mise rappresentano ancora una incognita sull'eventuale annullamento del tutto. "Conto e spero che la risposta possa arrivare prima" del 15 agosto "ma questo lo deciderà l'Avvocatura dello Stato", aggiunge Di Maio in conferenza stampa a proposito di Ilva. 

 

Le parti sinora non sono riuscite a trovare un'intesa perché Mittal propone 10mila assunti da Ilva in amministrazione straordinaria, mentre i sindacati chiedono che sia innalzato questo numero e che, soprattutto, non ci siano esuberi rispetto ai circa 14.000 addetti totali di Ilva. Per altri 1.500-2.000 lavoratori si prevede il passaggio in una società costituita con Invitalia per svolgere le bonifiche sull'area e per i restanti incentivi all'esodo e cassa. Dure le parole del vicepremier nei confronti del precedente governo: ha attaccato il contratto che lega l'acciaieria al gruppo acquirente, con i numeri sull'occupazione ritenuti "insoddisfacenti".

"Chi aveva offerto di meglio dal punto di vista occupazionale e ambientale non è stato premiato dalla gara che ha fatto il precedente governo, ma solo chi ha offerto più soldi", ha incalzato. Per come ha riferito il segretario generale della fim, Marco Bentivogli, al vertice la posizione di ArcelorMittal su Ilva è "immutata" e il "governo non ha sciolto i nodi di sua competenza" e "la distanza verso l'accordo si allontana anche rispetto all'avvio della trattativa  di 15 mesi fa".

Secondo Bentivogli, "la sostanza è che mentre Di Maio verifica se annullare la gara, fa ripartire la trattativa su condizioni di partenza più arretrate rispetto al governo precedente". Prima di entrare al vertice, Francesca Re David della Fiom aveva rimarcato che "non è possibile un solo licenziamento" e Rocco Palombella della Uilm aveva reso chiara l'urgenza del problema: "O ci sarà l'accordo al Ministero dello Sviluppo Economico sull'Ilva o ci sarà il fallimento: Arcelormittal deve sapere che non ci sono scorciatoie".

 

"L’incontro di oggi al MISE ha consentito la ripresa del dialogo tra ArcelorMittal, le organizzazioni sindacali e i Ministeri interessati - ha dichiarato ArcelorMittal -. Per questo lo riteniamo positivo. L’impegno è di dedicare i prossimi giorni all’approfondimento delle rispettive posizioni, alla verifica di questioni tecniche e legali e alla definizione di successive ipotesi di lavoro in modo da potersi incontrare nuovamente a breve su basi più efficaci.

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