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Economia
Imu, confermata la tassa sulla casa: cosa fare in caso di mancato pagamento

Governo Meloni e la polemica sulle tasse sulla casa, inclusa l'Imu: è possibile il ravvedimento operoso?

Il Governo Meloni è di nuovo al centro dell'attenzione a causa delle nuove imposte sulla casa, compresa la conferma dell'Imu. Molti contribuenti si domandano se sia ancora possibile ricorrere al "ravvedimento operoso" per evitare sanzioni. Come per molte altre scadenze fiscali, anche per l'Imu è possibile mettersi in regola, pagando sanzioni ridotte.

L'Imu: una delle imposte più controverse

L'Imu è stata introdotta nel 2011 e ha subito diverse modifiche nel corso degli anni. Fino al 2013, era obbligatorio pagarla anche sull'abitazione principale. Nel 2020 è stata accorpata alla TASI. Nel corso degli ultimi mesi, l'Imu è però tornata al centro dell'attenzione a causa dei cambiamenti previsti nelle aliquote entro il 2024. Un Decreto del Ministero dell'Economia datato 7 luglio 2023 ha conferito ai Comuni una maggiore autonomia nella determinazione delle aliquote, potendo muoversi all'interno di casistiche stabilite dal Ministero delle Finanze.

Scadenze e differenze tra dichiarazione Imu e pagamento dell'imposta

Per il pagamento dell'Imu, le scadenze restano fissate al 16 giugno e al 16 dicembre, con l'eccezione dell'abitazione principale. È importante distinguere tra la dichiarazione Imu, obbligatoria solo in caso di variazioni rilevanti, e il pagamento effettivo dell'imposta, che deve essere effettuato annualmente.

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Sanzioni per mancato pagamento dell'Imu

Chi dimentica o paga in ritardo l'Imu è soggetto a sanzioni, che variano in base al ritardo. L'articolo 16 del Dlgs n. 473/97 specifica le percentuali delle sanzioni:

1/15 al giorno per ritardi inferiori a 14 giorni.

15% per ritardi da 15 a 90 giorni.

30% per ritardi superiori a 90 giorni.

Il ricorso al ravvedimento operoso

Per sanare il mancato pagamento dell'Imu, è possibile ricorrere al "ravvedimento operoso". Questo strumento consente di regolarizzare le imposte non versate o parzialmente versate con una riduzione delle sanzioni, a condizione che l'Agenzia delle Entrate non abbia già emesso una cartella esattoriale. Il "ravvedimento operoso" prevede diverse tempistiche e sconti a seconda del ritardo. Chi ha omesso completamente il pagamento dell'Imu deve farlo entro i termini stabiliti per la prossima dichiarazione, altrimenti sarà soggetto a una multa del 30%, oltre agli interessi legali.

È prevista anche un'opzione denominata "ravvedimento operoso lunghissimo" per chi ha superato la soglia dei dodici mesi senza pagare l'Imu. In tal caso, la sanzione ordinaria del 30% viene ridotta al 4,29% (1/7), a condizione che l'operazione avvenga entro due anni dalla scadenza originaria. Anche per la mancata presentazione della dichiarazione Imu è possibile ricorrere al "ravvedimento operoso". Tuttavia, per il 2023, i contribuenti hanno perso l'opportunità di beneficiare delle sanzioni ridotte, poiché la scadenza per la presentazione era il 30 giugno 2023 e il termine per il ravvedimento agevolato era il 28 settembre 2023. In tal caso, non è più possibile beneficiare delle sanzioni in forma ridotta.

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