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Economia
Industria 4.0, logistica, design, nautica: Italia e Corea sempre più vicine

Import-export, investimenti e aree di sviluppo di nuovi mercati in crescita tra Corea e Italia. Il Paese asiatico può essere un favorevole mercato di sbocco per i prodotti italiani. Non solo per il Made in Italy del bello e ben fatto, come abbigliamento e calzature, ma anche per i prodotti metalliferi, utensileria e chimici. Se ne è parlato oggi nella settima edizione del “Korea-Italy Business Networking Forum” organizzata  a Milano dall’Ambasciata della Repubblica di Corea in Italia e dall’Italian Trade Agency. Commenta Hee-Seog Kwon, ambasciatore della Repubblica Coreana in Italia: “Questo forum è l’occasione per sperimentare nuove collaborazioni tra Italia e Corea del Sud. I due Paesi sono consapevoli di poter trovare snodi di cooperazione per raggiungere nuove opportunità nel campo delle nuove tecnologie. L’innovazione è molto importante per raggiungere obiettivi di sviluppo di alto livello; per questo siamo orgogliosi di essere presenti in questo forum per favorire l’interazione tra aziende italiane e coreane”.

Gian Domenico Auricchio, presidente della Camera di Commercio della Lombardia, aggiunge che il 30% delle esportazioni e il 32% delle importazioni complessive italiane avvengono dalla Lombardia. Per quanto concerne, invece, le importazioni globali nei confronti della Corea del Sud, il 50% sono effettuate dalla Lombardia e sempre il 35% delle esportazioni totali viene commissionato nella nostra Regione. Sono numeri assolutamente importanti che testimoniano come la Lombardia sia un punto strategico italiano per la Corea del Sud. Inoltre da una prima stima, nel 2019 i 50 milioni investiti dalla Corea del Sud nella nostra Regione saranno addirittura triplicati.

L’Italia è uno snodo geopolitico per il trasporto dei prodotti coreani nel Vecchio Continente e in particolare per il passaggio dalle produzioni base nell’Est Europa al mercato dell’Ovest Europa e dell’Africa: come il nostro Paese, allo stesso modo anche la Corea si contraddistingue come un polo estremamente strategico per le merci europee e mondiali dirette in Asia. Questo aspetto che lega i due Paesi è però solamente uno dei numerosi e potenziali campi di cooperazione che uniscono i due Stati e di cui si è discusso nel 7th Korea-Italy Business Networking Forum, appuntamento organizzato dall’Ambasciata della Repubblica di Corea e ITA (Italian Trade Agency) che coinvolge da vicino i due Paesi e mediante il quale le imprese possono usufruire di un momento di conoscenza e scambio per future collaborazioni e che quest’anno ha concentrato le proprie riflessioni sulle nuove tecnologie.

Secondo Kotra tra le nuove forme di business vi sono infatti l’industria 4.0, con la possibilità di sviluppare la capacità produttiva, l’High tech ICT, risorse umane e formazione professionale, e le automobili ecologiche: in relazione a quest’ultime la Corea è il quinto Paese del Mondo per produzione industriale di veicoli elettrici, mentre l’Italia si assesta al primo posto in Europa per veicoli a gas naturale e al terzo posto per veicoli ibridi. L’attenzione si è poi spostata sull’industria navale, di cui la Corea è prima costruttrice nel mondo (mentre l’Italia è leader mondiale nel settore specifico degli yacht), fino a toccare beni di consumo e il settore ricerca e sviluppo, in cui il Bel Paese è primo produttore di prodotti farmaceutici e bio medical. La chiusura è stata poi riservata al mondo del design: con il sostegno R&D del governo coreano e con la scoperta delle domande di design delle compagnie coreane, abbinate agli studi di progettazione italiani, si potrà esplorare in profondità il mercato estero ottenendo risultati di alto livello.

Import ed export                                                                                                                                                                    Italia e Corea sono dunque legate da possibili nuove collaborazioni supportate da numeri già di prim’ordine e in crescita negli ultimi anni. Per quanto riguarda l’interscambio commerciale dell’Italia verso la Corea, dal 2017 al 2018 si è registrato un aumento delle esportazioni del 19.8%, di cui il 14% sono borse e valigie e il 6.4% sono calzature. Nei primi sei mesi del 2019 le esportazioni si attestano, invece, sui 2.666.222 con un leggero calo del 2.1% rispetto allo stesso periodo del 2018. In prima posizione tra le esportazioni da gennaio ad agosto 2019 ci sono autoveicoli (565.028 euro)*, prodotti chimici di base, fertilizzanti e azotati, plastiche e gomma (471.278 euro) e prodotti della siderurgia (448.466 euro). Per quanto riguarda le importazioni, nel 2018 si è registrato un aumento globale del 6% rispetto al 2017: il 20,5% dei prodotti esportati sono automobili, il 12.7% resine sintetiche. Nei primi sei mesi del 2019, al contrario, le importazioni ammontano a 3.262.613 di euro con un aumento del 7.8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Al primo posto dei prodotti importati da gennaio ad agosto 2019 ci sono cuoio conciato e lavorato, borse e pelletteria (423.257 euro), macchine di impiego generale (399.246 euro) e abbigliamento, escluse le pellicce (353.690 euro). * (Dati Italian Trade Agency)

Investimenti                                                                                                                                                                                      Il binomio Italia-Korea è sicuramente vincente e in continuo e costante sviluppo. Secondo Kotra gli investimenti all’estero della Corea dal 2008 al 2018 sono stati 112.307 per un valore di 353,537,000,000 USD; di questi lo 0.18% in Italia per un valore di 387,709,000 USD (0.11% globale). Per quanto concerne, invece, gli investimenti globali in Corea nello stesso lasso di tempo sono stati 31.757 per un valore di 191,828,000,000 USD; di questi lo 0.49% sono stati effettuati dall’Italia per un valore di 503,102,000 USD (0.26% globale)

Mercato macchine italiane utensili                                                                                                                               Proprio sul fronte esportazioni, dal forum è emerso come ci sia un cambiamento radicale nel 2018 anche dei diversi tipi di macchine italiane utensili esportate in Korea. A sottolineare nel dettaglio l’impegno dell’industria italiana delle macchine utensili ci ha pensato Sergio Bassanetti, vicepresidente Ucimu-sistemi, per riprodurre. “Con 400 imprese, 33.500 addetti e un valore della produzione risultato, nel 2018, pari a quasi 7 miliardi di euro, l’industria italiana della macchina utensile recita un ruolo di primo piano nello scenario internazionale ove occupa la quarta posizione tra costruttori e la terza tra gli esportatori. I costruttori italiani operano su diversi mercati offrendo soluzioni di altissima qualità, con elevati livelli di flessibilità e attenzione al post vendita. A queste peculiarità si aggiunge l’aspetto legato alla digitalizzazione e all’interconnessione che, grazie alle tecnologie riconducibili all’approccio di Industria 4.0, rende le macchine utensili italiane ancora più competitive, efficienti e sostenibili. Caratteristiche interessanti per il mercato coreano che, nel 2018, ha acquisito macchine utensili italiane per un valore pari a 35 milioni di euro, il 5% in più rispetto al 2017”.

 

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