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Economia
Industria, più vicina la recessione. A luglio nuovo calo di ordini e fatturato

A luglio si stima che il fatturato dell'industria diminuisca in termini congiunturali dello 0,5%. Anche gli ordinativi registrano a luglio un calo congiunturale (-2,9%), mentre nella media degli ultimi tre mesi si rileva un modesto aumento congiunturale (+0,1%). Lo ha reso noto l'Istat. Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 23 contro i 22 di luglio 2018), il fatturato totale diminuisce in termini tendenziali dello 0,6%, con cali dello 0,8% sul mercato interno e dello 0,3% su quello estero. In termini tendenziali l'indice grezzo degli ordinativi diminuisce dell'1%, sintesi di un leggero aumento sul mercato interno (+0,3%) e di un marcato calo su quello estero (-2,9%).

"Prosegue a luglio - è il commento dell'Istat - la flessione congiunturale del fatturato dell'industria, già rilevata a giugno, con risultati negativi sia per la componente interna sia per quella estera. Nella media degli ultimi tre mesi, invece, si registra una variazione leggermente positiva, sostenuta in particolare dai beni strumentali". Tra i settori delle attività manifatturiere "si segnala il risultato tendenziale positivo dell'industria alimentare e delle bevande. Anche al netto della componente di prezzo, il settore manifatturiero evidenzia una flessione congiunturale su base mensile e un modesto incremento su base trimestrale". 

Per Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale consumatori, i dati resi noti oggi dall'Istat sono "un disastro! Di male in peggio. Dopo il calo di giugno, proseguono i dati pessimi dell'industria italiana, con evidenti future ripercussioni sul Pil e sul possibile ritorno dell'Italia in recessione".

"Se poi confrontiamo i dati di oggi con quelli del luglio 2008, ossia con i valori pre-crisi, il quadro è ancor più sconfortante. Rispetto ad 11 anni fa il fatturato totale è diminuito del 9,2%, quello interno è crollato addirittura del 18,8%. Gli ordinativi totali sono calati in 12 anni del 16%, quelli interni sono franati del 27,6%, ossia più di un quarto", conclude Dona.

Secondo l'Istat, la dinamica congiunturale negativa del fatturato riflette cali mensili su entrambi i mercati: -0,6% è la flessione registrata dal mercato interno e -0,4% quella rilevata per il mercato estero. Per gli ordinativi la diminuzione congiunturale deriva da una marcata contrazione delle commesse provenienti dal mercato interno (-4,2%) e da una più modesta di quelle provenienti dall'estero (-0,8%). Con riferimento ai raggruppamenti principali di industrie, a luglio gli indici destagionalizzati del fatturato segnano aumenti congiunturali del 3,1% per l'energia e dello 0,2% per i beni di consumo; variazioni negative si rilevano per i beni intermedi (-0,3%) e per i beni strumentali (-2,4%).

Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 23 contro i 22 di luglio 2018), il fatturato totale diminuisce in termini tendenziali dello 0,6%, con cali dello 0,8% sul mercato interno e dello 0,3% su quello estero. Nell'ambito del comparto manufatturiero, il settore alimentare registra la crescita tendenziale più rilevante (+4,9%), mentre l'industria farmaceutica mostra il calo maggiore (-10,9%). In termini tendenziali l'indice grezzo degli ordinativi diminuisce dell'1,0%, sintesi di un leggero aumento sul mercato interno (+0,3%) e di un marcato calo su quello estero (-2,9%). La maggiore crescita tendenziale si registra nelle apparecchiature elettriche (+8,8%), mentre il peggior risultato si rileva nell'industria dei mezzi di trasporto (-11,9%). 

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