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Economia

Che poco prima della fine anticipata della legislatura nella seconda metà del 2011, i rapporti fra l'allora premier Silvio Berlusconi e il ministro dell'Economia del suo governo Giulio Tremonti non fossero buoni è cosa documentata dalle cronache di quei terribili giorni in cui il nostro Paese sotto attacco dei mercati finanziari aveva visto schizzare lo spread Btp-Bund al preoccupante picco record di 575 punti. Prospettando per l'Italia uno scenario ellenico. Ma che i due addirittura si disprezzassero con tanto di simpatici appellativi come "pazzo" e "folle", no. Il retroscena sui tesissimi rapporti nell'esecutivo è rivelato dal libro dell'ex direttore del Sole 24 Ore Roberto Napoletano "Il Cigno nero e il Cavaliere bianco" (appena uscito ed edito da "La Nave di Teseo), testo in cui il giornalista rileggere gli anni della tremenda crisi economica italiana ed europea che ha portato l'Italia a un passo dall'epilogo in stile Grecia.

"Un episodio emblematico dell’abisso apertosi nei rapporti personali, prima ancora che politici, tra Berlusconi e Tremonti - scrive infatti Napoletano - avviene ad agosto, il giorno della conferenza stampa sulla seconda manovra correttiva (dopo che la Bce inviò la famosa lettera al nostro Paese con una serie di raccomandazioni di politica economica, ndr)". "Un ministro economico di peso dell’esecutivo Berlusconi - prosegue l'ex direttore del quotidiano di via Monterosa - decide di restare nella sua casa di campagna e fa sapere di non volere partecipare alla conferenza stampa. La mattina dopo riceve due telefonate che descrivono bene la situazione del momento. Alle nove chiama Tremonti e dice: “Devi assolutamente venire perchè così conteniamo quel ‘pazzo’ del Berlusca, non fare scherzi!” Un’ora dopo squilla di nuovo il telefono, è Berlusconi: “Ti prego, vieni alla conferenza stampa, è proprio necessario per contenere quel ‘folle’ di Tremonti.” 

Macron Monti
 

Un altro interessante retroscena di quei terribili giorni rivelato da Napoletano è quello che documenta alcune perplessità dell'ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi (anche ex governatore della Banca d'Italia e premier) sull'incarico affidato da Giorgio Napolitano all'economista bocconiano Mario Monti di formare un esecutivo tecnico. “Attenzione, direttore - dice Ciampi a Napoletano - c’è un difetto di fabbrica bocconiano che va assolutamente curato; in un momento come questo serve un capo del governo perbene e rigoroso, e qui ci siamo, ma che sappia anche parlare al cuore e alla pancia degli italiani, e qui ho qualche dubbio. Monti in questo va aiutato, molto aiutato". 

Come Berlusconi e Tremonti, anche fra l'ex presidente della Fiat e della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo e Sergio Marchionne, l'amministratore delegato della casa automobilistica torninese non è mai corso buon sangue (Marchionne diede il benservito a LCdM nel Cavallino). Napolitano riporta un dialogo scherzoso ma pieno di frecciatine, sempre di quei giorni, fra Marchionne e Montezemolo in cui il manager italo-canadese punzecchia l'ex presidente della Confindustria sulla sua attività da numero uno della confederazione degli imprenditori italiani. 

montezemolo marchionne
 

Napoletano ricorda di "un pranzo di qualche anno prima a Torino, al Lingotto, con Montezemolo e Marchionne" in cui la prima domanda del Ceo Fiat fu: “Direttore, mi sa spiegare che cosa e` la concertazione?”. "Io rispondo - prosegue nel libro Napoletano - che c’è stata una stagione molto importante con l’accordo sulla politica dei redditi del luglio del ’93, ma poi è diventata un male italiano, e significa essenzialmente discutere, ragionare, poi ancora discutere, poi ancora ragio- nare. Mi fermo e spiego meglio: “Dopo un po’ che si discute solitamente si fa un tavolo tecnico...”. E Marchionne incalza: “Sì, ma poi che cosa succede?”. Risposta: “Generalmente si continua a discutere e ragionare e si arriva all’estate.” “Sì, ma allora che cosa succede?”. “Niente, si ferma tutto e si va in vacanza”. “Ho capito, ma in autunno si arriverà a una conclusione?”. Rispondo: “Nella maggior parte dei casi arriva la convocazione di tutte le parti sociali intorno al tavolo verde di Palazzo Chigi...”. “Quindi, finalmente si decide?”. “No, per carità, di solito a questo punto le distanze si acuiscono, si fa un comunicato stampa e si torna a discutere, a ragionare e cosi` via... l’importante è non decidere mai.” Marchionne si ferma, mi guarda, poi guarda Montezemolo e dice: “Luca, ma è quello che hai fatto tu!”. Montezemolo fa un ghigno e poi, con un largo sorriso, mi dice: “A Sergio, lei lo sa, piace scherzare”. 

 

Copertina napoletano apertura
 

 

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