Intesa, il semestre migliore dal 2008. Messina macina 2,3 miliardi di utili - Affaritaliani.it

Economia

Intesa, il semestre migliore dal 2008. Messina macina 2,3 miliardi di utili

Carlo Messina fa parlare ancora i numeri: Intesa-Sanpaolo mette a segno i profitti semestrali migliori dal 2008, poco prima cioè che scoppiasse la crisi dei mutui subprime gettando il mondo nella più grave crisi economica dopo quella del ’29. Conti che si sono chiusi con un utile netto di 2,3 miliardi di euro grazie a una gestione operativa operativa in grado di portare i profitti complessivi a 2,5 miliardi, ma a cui poi sono stati sottratti gli oneri relativi ai contributi versati a supporto del sistema bancario (Fitd, ecc...).

SOLIDITA' PATRIMONIALE/ “Il Common Equity Tier 1 ratio, a fine giugno, si colloca al 13,9% e mostra un eccesso di circa 460 punti base rispetto a quanto richiesto. Abbiamo più di 12 miliardi di capitale in eccesso, a fronte dei 13,4 miliardi di dividendi cash pagati negli ultimi 5 anni. Nel semestre il cost/income si colloca al 49,3% e ci conferma ai vertici delle banche europee per efficienza: e` un risultato del quale siamo molto soddisfatti perché lo abbiamo raggiunto portando avanti significativi programmi di investimento nel digitale, nel wealth management e nella formazione“.

“Siamo particolarmente soddisfatti del primo semestre 2019: in un contesto più complesso del previsto, Intesa-Sanpaolo conferma la capacita di raggiungere risultati importanti, in linea con l'obiettivo di un utile netto superiore a quello del 2018”, ha commentato infatti Messina al termine del Cda che ha approvato la trimestrale, risultati che consentono alla prima banca italiana di “confermare per l'anno in corso un pay out ratio dell’80%". 



“Siamo pertanto in linea con l'impegno di premiare i nostri azionisti con un significativo dividendo”, ha notato il banchiere. Quanto alla qualità degli asset, Messina ha sottolineato che “dopo 15 trimestri consecutivi di calo dal picco del 2015, lo stock dei crediti deteriorati e stato ridotto di 33 miliardi, al livello più basso dal 2009. Abbiamo raggiunto questo significativo obiettivo senza alcun costo per i nostri azionisti. Nei primi sei mesi abbiamo registrato il più basso flusso di crediti deteriorati del 1° semestre di sempre, grazie alla nostra capacita` di gestire in maniera proattiva i crediti e grazie alla qualità delle nostre aziende clienti, attualmente molto più solide e profittevoli rispetto a quanto non fossero prima della crisi del 2008. Abbiamo definito una partnership strategica riguardante le inadempienze probabili: è un’operazione basata su un forte razionale industriale, in grado di produrre evidenti benefici”.



“Con un accordo decennale - ha continuato ancora Messina commentando le nuove operazioni messe in cantiere da Ca’ de Sass - affidiamo in gestione a Prelios un portafoglio di inadempienze probabili pari a 6,7 miliardi lordi. Il processo gestionale di questi crediti da parte di Prelios sarà favorito da investimenti informatici e competenze specialistiche. L’obiettivo è quello di consentire a queste aziende di tornare in bonis nel tempo più rapido possibile, generando così un importante effetto positivo per la nostra economia reale. Intesa Sanpaolo inoltre cede inadempienze probabili per un valore lordo di 3 miliardi e un valore netto di 2 miliardi, con una valutazione in linea con quella contabile. Si tratta di un’operazione innovativa, attraverso la quale confermiamo ancora una volta la nostra capacità di essere apripista nella gestione e riduzione dei crediti deteriorati, come già accaduto nella partnership con Intrum. In questo caso potremo, in aggiunta, impegnare centinaia di persone nella gestione proattiva del nostro portafoglio crediti. Aumentiamo inoltre la velocità di riduzione del nostro portafoglio di crediti deteriorati, già maggiore di quella indicata nel piano di Impresa 2018 -2021: in soli 18 mesi abbiamo raggiunto circa l’80% del target quadriennale".

"Abbiamo inoltre siglato - ha concluso il numero uno di Intesa-Sanpolo - una partnership con SisalPay, ampliando così la rete di Banca 5 a più di 50.000 punti presenti in maniera estremamente capillare sul territorio nazionale. La nostra clientela potrà accedere in maniera molto più ampia e semplice a prodotti e servizi finanziari, in un’ottica di complementarietà con la nostra rete di filiali. La solidità patrimoniale della Banca, ben superiore ai requisiti regolamentari, è in aumento e ci posiziona ai vertici del settore in Europa”.