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Economia
Intesa Sanpaolo. Export, i distretti del Mezzogiorno fanno meglio degli altri

Una volta tanto i distretti industriali del Mezzogiorno vendono meglio degli altri sui mercati internazionali. Lo rileva il monitor dei distretti del Sud Italia a cura di Intesa Sanpaolo. Secondo gli analisti della banca, nel primo trimestre del 2019 l’export dei distretti di quest’area del paese registra una buona performance  (+6,3%)  sperimentando  una  crescita  superiore  rispetto  al  complesso  dei  distretti  italiani (+2,7%) . In complesso è il quadro  congiunturale nazionale che appare piuttosto variegato con regioni  caratterizzate  da  una  buona  crescita  delle  esportazioni  distrettuali  (Puglia,  Toscana,  Piemonte) e altre più in difficoltà (Sicilia, Marche, Umbria, Trentino-Alto Adige, Lombardia). Nel primo trimestre del 2019 l’export del Mezzogiorno è trainato dal brillante andamento delle  imprese  distrettuali  della  Puglia (+17,3%)   che  ha  beneficiato  della  crescita  a  doppia  cifra delle  esportazioni  registrata  in  metà  dei  distretti   dell’area.  Ottima  la  performance  delle  vendite  delle  calzature  di  Casarano  (+43,4%) che  proseguono  nel  trend  di  crescita  avviato  dal  primo  trimestre del 2018, grazie al consistente apporto principalmente dei mercati svizzero e francese (primi  due  mercati  di  sbocco  del  distretto).  Sperimenta  un  forte  balzo  dell’export  anche  la  meccatronica  barese  (+38,5%, pari  a  circa  107  milioni di  euro  aggiuntivi,  per  un  ammontare  complessivo  di  384  milioni  di  euro  di  valori  esportati)  avvantaggiandosi  dei  forti  flussi  verso  la  Francia e la Germania (prime due destinazioni distrettuali). Inversione di tendenza positiva, dopo un 2018 critico, per l’ortofrutta e conserve del foggiano che sperimenta una consistente crescita grazie al favorevole esito delle vendite estere in particolare nel Regno Unito e in Germania, primi due sbocchi distrettuali (16,1%). Molto  positiva  anche la performance delle esportazioni della calzetteria-abbigliamento  del  Salento  (+14,5%)  che  beneficia  del  contributo  del  mercato svizzero (prima meta commerciale). Torna a crescere, dopo un 2018 di difficoltà, anche l’abbigliamento  del  barese  e  registrano  un  lieve  incremento  le  esportazioni  delle  calzature  del  Nord barese. Il mobile imbottito della Murgia, dopo aver sperimentato una dinamica negativa lo scorso  anno,  mostra  una  stazionarietà  delle  vendite.  Seguono  invece  ancora  una  dinamica  negativa le esportazioni dell’olio e pasta del barese (-4,0%) e dell’ ortofrutta del barese (-13,4%), uno  dei  principali  poli  produttivi  dell’area,  penalizzato  dai  cali  di  export  subiti  soprattutto  sul mercato europeo (Svizzera in primis)  e in alcuni paesi emergenti.

Ripresa della crescita delle vendite estere in Campania (+1,9% ) che torna su un sentiero positivo, sostenuto dalle buone performance  di quattro distretti del sistema agro-alimentare. Continuano a seguire un ritmo espansivo le esportazioni dei distretti dell’alimentare di Avellino (+9,1%)  e delle , conserve di Nocera (+9%, pari a 22 milioni di euro aggiuntivi per un ammontare di 271,5 milioni di euro di valori esportati) grazie al forte impulso del mercato statunitense (il primo) e del Regno Unito (il secondo). Il mercato britannico e quello tedesco sostengono l’export dell’agricoltura della Piana del Sele (+7,3%) e dell’ alimentare napoletano (+3,5%) che torna in territorio positivo dopo la leggera flessione subita nel 2018. Inversione di tendenza negativa invece per la mozzarella di bufala campana (-8,7%) che perde terreno in quasi tutte le principali mete commerciali europee, dopo  la  crescita  a  doppia  cifra  dello  scorso  anno  e  il  forte  rimbalzo  delle  vendite  dell’ultimo  trimestre  del  2018.  Torna  in  territorio  negativo  anche  l’abbigliamento  del  napoletano  (-2,6%)  dopo aver sperimentato una stasi della crescita nel 2018. Seguono ancora una dinamica negativa le esportazioni della concia di Solofra e delle calzature napoletane che arretrano dal 2017 subendo forti cali soprattutto in Svizzera e negli Usa, secondo e terzo sbocco distrettuale.

L’analisi dell’orientamento delle esportazioni dei distretti del Mezzogiorno evidenzia una crescita diffusa in quasi tutti i principali mercati di sbocco europei (Germania, Francia e Regno Unito in primis, prime tre mete commerciali dei distretti dell’area, seguite da Spagna e Svizzera), negli Stati Uniti e in alcuni mercati emergenti (Cina, Repubblica Ceca, Libia) che hanno controbilanciato i cali subiti in alcuni paesi emergenti (tra cui Polonia,  Turchia, Repubblica di Corea e Federazione russa). In particolare, hanno beneficiato del buon andamento dell’export sul mercato europeo (e in primis nel  Regno  Unito)  l’alimentare  napoletano,  le  conserve  di  Nocera,  l’ortofrutta  e  conserve  del foggiano,  la  meccatronica  barese,  l’agricoltura  della  Piana  del  Sele,  i  vini  e  liquori  della  Sicilia  occidentale  e  le calzature  del  Nord  barese. “I dati positivi che registriamo nei nostri distretti del Sud ci spingono ancora più ad investire sulle leve di crescita delle imprese”, afferma Francesco Guido (nella foto), direttore regionale Campania, Puglia, Basilicata e Calabria di Intesa Sanpaolo. “Come Gruppo bancario stiamo aiutando le Pmi a sviluppare la loro propensione all’export, all’innovazione, alla crescita dimensionale e all’investimento sul capitale umano. In questa direzione vanno i nostri progetti come Impresa 2022, volto ad affiancare le aziende verso un rinnovato spirito d’impresa attraverso l’apertura del capitale aziendale e l’inserimento di manager esterni; e il nostro impegno sulle Zes di Campania e Puglia, che intende attrarre investitori nel Mezzogiorno con una serie di agevolazioni, un impegno da parte della Banca di 1,5   miliardi   di   euro.   Proprio   in   questi   giorni   -aggiunge Guido- abbiamo   inoltre accompagnato   nel   programma Elite di   Borsa   Italiana   altre   sei imprese   del   Sud,   che   si   aggiungono   alle   dodici   già   inserite nell’ultimo anno. Così come diciannove aziende calabresi hanno intrapreso un Executive Master Business Administration creato da Intesa Sanpaolo in partnership con l’Università della Calabria di Cosenza. Tutte queste iniziative si affiancano alla conferma del ruolo di Intesa Sanpaolo come primario erogatore di credito a favore del Mezzogiorno“.

 

 

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