Economia
Intesa-Sanpaolo, profitti 2019 in crescita a 4,18 miliardi: 3,4 in dividendi

Intesa Sanpaolo ha chiuso il 2019 con un utile netto di 4,18 miliardi, in crescita del 3,3% rispetto al 2018. Nel solo quarto trimestre l'utile si e' attestato a 872 milioni (-16% rispetto al quarto trimestre 2018), a fronte dei 775 milioni previsto dal consensus degli analisti. Risultati che sono stati bene accolti dal mercato che ha premiato il titolo con un rialzo del 2,9% a 2,35 euro.
Il consiglio di amministrazione proporrà la distribuzione di una cedola cash da 19,2 centesimi per azione, pari a un monte dividendi da 3,4 miliardi, in linea con il payout all'80% previsto dal piano industriale. Nel 2019 la banca ha avuto una performance positiva in tutti i settori, mantenendo sempre un profilo alto dal fronte della sostenibilità. Il 46% del risultato lordo arriva dall'area della gestione patrimoniale (Wealth Management), anche grazie al rafforzamento in Cina e il lancio della Fideuram cinese (Yi Tsai). Gli altri proventi arrivano per il 31% dal corporate and investment banking ed il 27% dalla divisione della banca dei territori.
Tornando al conto economico, i proventi operativi netti sono saliti dell'1,5% a 18,1 miliardi, con interessi netti a 7 miliardi (-3,7%) e commissioni nette a poco meno di 8 miliardi (+0,1%). In calo del 2,1% a 9,3 miliardi i costi operativi, per un rapporto cost/income sceso al 51,4%. I risultati, sottolinea una nota, sono "pienamente in linea con gli obiettivi". Quanto alla solidità patrimoniale, il coefficiente Cet1 e' al 14,1% in base ai criteri in vigore a regime, e al 13,9% secondo i parametri transitori per il 2019.
Proseguendo nell'analisi del conto economico 2019, il risultato della gestione operativa e' salito del 5,6% a 8,8 miliardi, mentre il risultato corrente lordo è aumentato del 4,3% a 6,6 miliardi. Le rettifiche nette su crediti sono diminuite del 12,7% a 2,1 miliardi. Quanto agli aggregati patrimoniali, i finanziamenti verso la clientela sono cresciuti dello 0,4% rispetto a fine 2018 a 395 miliardi, mentre la raccolta diretta bancaria e' aumentata del 2,5% a 426 miliardi. Complessivamente le attivita' finanziarie della clientela sono pari a 961 miliardi (+5,4%), con raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche a 166 miliardi (+11%) e risparmio gestito a 358 miliardi (+8,3%). Quanto alla qualita' del credito, nell'anno i crediti deteriorati lordi sono stati ridotti di 6 miliardi (-34 miliardi dal settembre 2015). Nei primi due anni del piano di impresa 2018-2021 e' stato cosi' raggiunto 'l'83% dell'obiettivo di riduzione previsto per l'intero quadriennio'.
Lo stock di crediti deteriorati scende cosi' del 14,2% al lordo delle rettifiche di valore e del 14,3% al netto (del 15,9% al lordo delle rettifiche e del 17,5% al netto se si escludesse l'effetto della nuova definizione di "default". L'incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi a dicembre 2019 e' pari al 7,6% al lordo delle rettifiche e al 3,6% al netto. Il livello di copertura specifica dei crediti deteriorati e' al 54,6% a fine 2019, al 65,3% per le sofferenze. Intesa sottolinea che nello scorso esercizio e' stato erogato nuovo credito a medio-lungo termine per 58 miliardi, di cui circa 48 in Italia, 38 a famiglie e piccole e medie imprese.
Il gruppo ha fatto sapere che circa 18.500 aziende italiane sono state riportate in bonis da posizioni di credito deteriorato nel 2019 e circa 112.000 dal 2014, "preservando rispettivamente circa 93.000 e 560.000 posti di lavoro". Per quanto riguarda i risultati per area di business, la Banca dei Territori ha chiuso il 2019 con un utile netto di 1,55 miliardi (+23,5%), il Corporate e Investment Banking ha registrato profitti per 1,9 miliardi (+1,6%), le controllate estere per 723 milioni (+7%), il Private Banking per 919 milioni (+8,4%), l'Asset managament per 518 milioni (+14,1%) e la divisione Insurance per 661 milioni (+2%).
"In un contesto più complesso del previsto, Intesa Sanpaolo conferma la capacita di collocarsi tra le banche europee più solide e profittevoli, in grado di generare benefici per tutti gli stakeholders e di essere il motore della crescita inclusiva e sostenibile", ha commentato il bilancio della banca l'amministratore delegato Carlo Messina. "Tutti gli obiettivi fissati nel piano d'impresa sono stati centrati", ha aggiunto il bachiere, che ha conferato l'impegno a "raggiungere nel 2020 un utile netto superiore a quello del 2019", Infine, Messina ha ribadito che sull'esercizio in corso Intesa prevede un pay out ratio al 75%.
La banca ha specificato poi che l'aumento del risultato netto quest'anno avverrà anche "senza tenere conto della prevista plusvalenza derivante dall'operazione Nexi, a seguito di una crescita dei ricavi, una continua riduzione dei costi operativi e un calo del costo del rischio".
Dal lato dei costi nel corso della conference call con gli analisti finanziari, Messina ha ricordato come l'istituto ha "3.100 uscite volontarie addizionali entro giugno 2021 già concordate con i sindacati e pienamente accantonate e ulteriori 1.000 richieste per uscite volontarie da valutare".