Irpef, Padoan rinvia il taglio al 2018. Mps? Mercoledì nomina Morelli

Sforbiciata all'Irpef, non ci sono spazi di manovra. Inizialmente attesa per il 2017, il calo dell'imposta sulle persone fisiche dovrà attendere la tempistica fissata invece per il 2018. A una domanda sulla riduzione delle tasse alle famiglie, il ministro dell'Economia Pier Carlo ha sgomberato il campo dai dubbi, anche se ha spiegato che le tasse continueranno a scendere, visto che dal 2013 la pressione fiscale è calata di un punto. 

Quanto al menù della prossima legge di Bilancio Padoan ha confermato la riduzione dell'Ires al 24% e "l'azzeramento di 15 miliardi di rialzi Iva, che rappresenta un rischio evitato, con minori prezzi dei beni al consumo". Inoltre, spiega, "il deficit continuerà a scendere", mentre ci saranno "risorse per pensioni e investimenti". Padoan aggiunge poi: "Pensiamo di confermare il superammortamento" alle imprese varato lo scorso anno sull'acquisto dei macchinari.

Sul caso Mps, il numero uno dell'Economia ha spiegato che la nomina del successore di Fabrizio Viola dovrebbe arrivare mercoledì, durante un Cda della banca. Marco Morelli si prepara a diventare il prossimo amministratore delegato dell'istituto di credito più antico del mondo. Il banchiere di Bofa-Merrill Lynch in Italia sara' domani in Bce con il presidente di Rocca Salimbeni, Massimo Tononi e il presidente del Comitato nomine, Alessandro Falciai. Un chiaro segnale che i giochi siano definitivamente fatti.

Il nuovo capo azienda si trovera' un piano strategico definito nelle linee generali. Non mancano i nodi da sciogliere per rafforzare ulteriormente il piano industriale superando gli interrogativi di investitori e banche d'affari. La partita dovra' essere chiusa entro settembre. Mentre e' sempre piu' probabile che slitti al 2017 l'aumento di capitale se il referendum costituzionale dovesse essere fissato tra la fine di novembre e gli inizi di dicembre.

D'altro canto il voto rappresenta per gli investitori un fattore di incertezza che e' meglio evitare. "Non e' questione di entro l'anno o meno, ma di quando i mercati saranno piu' disponibili ad accettare un aumento di capitale", rileva Padoan sottolineando che "c'e' l'incognita referendum che viene percepita come impedimento". Da tenere anche in debita considerazione una sovrapposizione con la ricapitalizzazione di Unicredit o di qualche altro istituto europeo.

Detto questo il piano di risanamento e rilancio del Monte - messo a punto dall'a.d uscente, Fabrizio Viola con Jp Morgan e Mediobanca - ha il suo focus su una maxi dismissione di sofferenze da 27,7 miliardi e poi, a cascata, su aumento di capitale da 5 miliardi. Le sfide per il futuro capo azienda non mancano. Per ridurre l'entita' dell'aumento tra le varie opzioni la possibilita' di inserire la conversione volontaria delle obbligazioni subordinate. Un tema argomento di discussione, gia' a fine luglio, nei vari scambi tra Vigilanza, Governo, banca e consulenti, ma soltanto in vista di una mancata sottoscrizione totale dell'aumento di capitale, per coprire parte dell'inoptato. Mentre negli ultimi giorni si e' fatta strada anche l'ipotesi di una ricapitalizzazione senza diritti d'opzione. Altro aspetto, non di poco conto, la creazione di un azionariato stabile in grado di dare pieno sostegno al nuovo corso della banca.