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Economia
Juventus, con Guardiola costi boom. Per i conti serve la semifinale Champions

Andrea Agnelli sfoglia la margherita: sulla panchina della Juventus al posto di Massimiliano Allegri la prossima stagione chi siederà? Secondo le indiscrezioni riportate dall'Agi dovrebbe essere lo spagnolo Pep Guardiola che starebbe per firmare entro il 4 giugno. Ipotesi che sta galvanizzando il mercato che a Piazza Affari scommette a piene mani sul titolo Juventus, trainato, come del resto fatto negli ultimi 12 mesi, dalle prospettive di grandi vittorie (e ricavi) futuri.

guardiola 1
 

Maurizio Sarri, però, è l’ipotesi più “a buon mercato”, visto che costerebbe “solo” 5 milioni a stagione contro i 7,5 milioni che era arrivato a portare a casa Allegri (che inizialmente costava 2,5 milioni all’anno, alzati nel 2015 a 3,5 milioni, poi nel 2016 a 5 milioni, infine nel 2017 a 7,5 milioni) ma non piace ai tifosi che non si dimenticano gli attriti nati durante il periodo sulla panchina del Napoli.

Svanite le ipotesi di un ritorno di Antonio Conte (che pare far rotta verso l’Inter) o dello sbarco di Josè Mourinho (chiamatosi fuori), sembrano restare in gara solo due nomi, con cifre non dissimili da quelle che verrebbero chieste dal “number one”: Mauricio Pochettino, allenatore del Tottenham (che il primo giugno si gioca la finale di Champions League col Liverpool di Jurgen Klopp), o appunto Pep Guardiola, attualmente sulla panchina del Manchester City (fresco vincitore della Premier League), ma secondo le indiscrezioni, già sulla strada di Torino.

CRISTIANO RONALDO JUVENTUS
 

Pochettino costerebbe 20 milioni a stagione, Guardiola 24 milioni. E proprio Guardiola nelle ultime ore sembra essere la scelta bianconera, con un contratto quadriennale che, salvo colpi di scena, potrebbe essere firmato il 4 giugno per consentire una presentazione ufficiale già il 14 del mese prossimo. Ma quanto può valere un allenatore come Guardiola in termini finanziari?

Dipende ovviamente dai risultati sportivi che sarà in grado di ottenere e dalle campagne acquisti che chiederà di fare. Facciamo due conti: la Juve ha chiuso il bilancio 2017-2018 con una perdita pari a 19,23 milioni, contro l’utile di 42,57 milioni dell’esercizio precedente a causa di una frenata dei ricavi da 562,7 a 504,7 milioni (per via sia di una frenata dei diritti tv sia dei proventi da gestione diritti giocatori) che non è stata compensata da un calo dei costi operativi (scesi da 400,69 a 383,26 milioni sostanzialmente grazie a minori oneri da gestione diritti calciatori).

(Segue...)

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