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Economia
L’Argentina segue l’America sulle tasse e l’Italia sulle pensioni

L’ Argentina del Presidente Maurizio Macri sta andando nella stessa direzione dell’America di Donald Trump  per quanto riguarda la riforma tributaria. Ed invece si sta avvicinando all'Italia  per quanto riguarda la riforma delle pensioni.

Il Governo argentino ha infatti approvato ieri una riforma tributaria importante. Un pezzo di un più’ ampio, ambizioso piano di riforme che comprende pure le pensioni e l’assistenza sociale.

La riforma secondo Macri ‘’rappresenta una pietra miliare che sara' in grado di generare, nel 2018, una riduzione dell’enorme debito pubblico del paese’.
Il secondo obiettivo principale, secondo gli economisti del governo argentino, sara' quello di attrarre investimenti ( indispensabili al Paese ) attraverso regole nuove sul mercato dei capitali, ma pure su quello del lavoro e del sistema pensionistico/sociale.

I risparmi sulla pelle dei vecchi. Tasse ridotte al 25%

La promessa, per quanto riguarda il versante fiscale, e’ di ridurre le tasse.
In un arco di quattro anni, le previsioni sono di passare dall’attuale aliquota del 35%, ad una più' leggera del 25%.
Questa azione, combinata ad altre misure predisposte, dovrebbe generare una crescita del PIL dello 0,5%.

Sono le altre misure combinate ( una in particolare) che hanno fatto pero' scendere in piazza il Paese.
Infatti in contemporanea e’ stata approvata un’altra riforma , pensionistica e sociale, che rappresenta l’altra faccia della medaglia rispetto ad una diminuzione delle tasse.
Una riforma ‘lacrime e sangue’, votata con soli 128 deputati favorevoli e ben 116 contrari, contrastata fortemente a livello politico ( e non solo) e con un prezzo altissimo da pagare nel consenso sull'opinione pubblica.

I risparmi sulla pelle dei vecchi. Toccati pensionati e persone assistite socialmente

La discussa riforma impone infatti una stretta pesante sulla pelle di sette milioni di pensionati e di un ugual numero di persone socialmente assistite. Queste troveranno la loro pensione e il loro sussidio diminuito e quindi dovranno convivere con un potere d’acquisto ridotto drasticamente.

Questi tagli alle pensioni, secondo il Governo, garantiranno un risparmio pari a 100000 milioni di pesos, all’incirca 5000 milioni di euro.
Di fronte a una legge simile, ritenuta una palese ingiustizia ,sono scesi in piazza migliaia di persone. Giovani nelle strade a fianco ai vecchi al grido ‘ contro i vecchi no’ e suonando ininterrottamente le tradizionali casseruole.

Buenos Aires e’ diventata cosi’un campo di battaglia con aerei, treni e metro paralizzati e la polizia all’attacco dei manifestanti armata di proiettili di gomma antisommossa.
Una rivolta di una tale intensità’ ha ricordato ‘ la crisi del campo’. In quell’occasione i produttori agricoli paralizzarono il paese per molte settimane.

I risparmi sulla pelle dei vecchi. Un percorso similare a quello italiano


L' Italia, invece questo trattamento pensionistico lo ha subito in diverse volte. Tradizionalmente non abituata a scendere in piazza, ha vissuto un simile percorso fatto di trattenute imposte ai redditi pensionistici più’ alti e soprattutto di una ‘scandalosa' Riforma Fornero che che ha scatenato il dramma di migliaia di esodati.

Culturalmente e tradizionalmente il nostro paese non e’ solito scendere in piazza ma preoccupante e’ l’idea che un paese come l’Argentina abbia seguito il nostro percorso che, nonostante alcune differenze, ha l’identico obiettivo : di risanare parte dei debiti fatti per incapacità’ e ruberie attraverso i soldi di tanti senior che sulla coscienza hanno solo il proprio onesto lavoro di anni.

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