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Economia
L’impresa che “pulsa” al centro dell’ultimo libro di Antonio Calabrò

È stato presentato oggi a Milano l’ultimo libro di Antonio Calabrò "L’impresa riformista. Lavoro, innovazione, benessere, inclusione”, pubblicato da Bocconi Editore

La situazione economica in tempi di recessione, il “cambio di paradigma” per un’economia “civile e giusta”, i temi della competitività e della sostenibilità, il lavoro, l’innovazione, il benessere e l’inclusione nonchè,  in particolar modo,  l’impresa come ascensore sociale sono state le tematiche al centro del dibattito al quale con l’autore sono intervenuti  Carlo Bonomi, Presidente Assolombarda, Marco Tronchetti Provera, Vice Presidente esecutivo e A.D. Pirelli & C e Claudia Parzani, European Managing Partner Linklaters e Presidente Allianz Italia 

Antonio Calabrò intervistato da Affaritaliani.it ha affermato: “Le imprese sono il motore fondamentale dello sviluppo economico di questo Paese ma anche della sua tenuta sociale, per questo L’impresa riformista prova a spiegare quali sono i loro punti di forza: la qualità, l’innovazione, lo sguardo internazionale. C’è nel Paese, purtroppo, una crescente polemica verso le imprese, ma anche verso la scienza, verso le competenze, contro il mercato, cioè contro tutto quello che ha creato negli anni sviluppo economico. Ritornare e guardare alle imprese significa anche dare ai nostri giovani un messaggio di speranza. La loro competenza, le loro qualità, il loro sguardo nuovo, la spinta per l’innovazione possono avere proprio nell’impresa un luogo fondamentale per manifestarsi”. 

Calabrò, Assolombarda:" Ripartire dalle imprese, messaggio di speranza ai giovani"

 

Il volume di Calabrò affronta questi problemi in maniera sistematica, tenendo conto del fatto che, in una stagione di crisi delle democrazie liberali e delle relazioni tra democrazia e cultura di mercato, sarebbe  riduttivo pensare all’impresa esclusivamente come a una macchina che genera profitto. Ecco perché diventa rilevante parlare di «impresa riformista», ovvero l’impresa come soggetto «politico» attivo.  A tal proposito, Carlo Bonomi ha dichiarato ad Affaritaliani.it: “Credo che il paradigma sia creare lavoro. Con il lavoro si avrà la crescita e si potranno fare tutti quegli interventi volti alla stabilità del Paese ma soprattutto al benessere e all’inclusione dei cittadini.”

Bonomi, Assolombarda:"Creare lavoro, paradigma per benessere e inclusione"

 

Durante la presentazione Marco Tronchetti Provera ha sottolineato come L’impresa riformista sia: “un raggio di luce in un momento poco luminoso; è il percorso di un uomo di cultura che riassume quello che è l’impresa vista con i suoi occhi. Impresa e cultura devono essere una sintesi di un qualcosa, non sono due mondi separati.  La passione che ha trasfuso Calabrò in questo libro lo porta anche a leggere la storia del nostro Paese in un modo molto lucido e anche sereno, il che è un pregio in questo libro.” Il Vice Presidente esecutivo e A.D. di Pirelli , intervistato da Affaritaliani.it , ha altresì chiosato: “Ripartire dalle imprese significa che la ricchezza non si produce con le chiacchiere ma facendo prodotti, dando servizi, lavorando”.

Tronchetti Provera, Pirelli: "Ripartire dal lavoro"

Claudia Parzani ha invece raccontato il libro di Calabrò evidenziando le parole più significative, isolando un lessico guida: “La prima parola fondamentale è il merito, quanto siamo ancora lontani da un mondo meritocratico e quanto questo penalizza l’individuo. Al tema del merito abbino quello del talento: tra le pagine troverete la visione di grandi imprenditori e anche tristi numeri che ci raccontano quante persone ci hanno lasciato per spostarsi in altri paesi europei. Quindi la necessità di lavorare sui talenti e saperli trattenere. Credo che il cuore di questo libro sia il concetto di ‘impresa come miglior ascensore sociale’: se l’impresa è il corpo sociale allora è il cuore che pulsa, e a farla pulsare sono le persone. C’è questo bisogno di riportare le persone al centro, è questo il file rouge del libro. Dopo il merito e dopo il talento si lavora sulla fiducia e su concetti quali la bellezza, l’eleganza, la compostezza e la gentilezza. Ritrovare la gentilezza abbinata al mondo dell’impresa è quasi commovente. Un atto di grazia.” Ai microfoni di Affaritaliani.it la Presidente di Allianz Italia ha infine aggiunto: “Ripartire dall’impresa significa metterla al centro del corpo sociale. Si dice un’impresa che pulsa, che può essere il cuore, che può essere l’organo vitale, quindi un’impresa da cui tutto può trarre impulso. Con l’idea della ‘fabbrica bella’, della bellezza, della gentilezza, dell’educazione e di un welfare sociale si ha una società che evolve al pari di un’impresa, ricordando che siamo un Paese unico, che ha una manifattura importante, delle eccellenze e che forse non siamo così bravi a raccontare”.

Parzani, Allianz:"Rimettere l'impresa al centro del corpo sociale"

 

 

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