L'instabilità attanaglia i Bitcoin. Crollo di 3.000 dollari in 24 ore
La criptovaluta subisce l’impatto di un blackout sulla borsa di scambio Coinbase
La criptovaluta Bitcoin conferma la sua estrema volatilità scendendo giovedì sera a 10.370 dollari, circa 3.000 dollari in meno rispetto a 24 ore prima. Come scrive Corcom, Mercoledì il bitcoin aveva toccato infatti quota 13.000 dollari, apprezzandosi del 13% rispetto al giorno prima e raggiungendo il valore più alto da gennaio 2018, come indicano i dati compilati da CoinDesk. Il balzo è stato messo in relazione al lancio di Libra, la moneta virtuale di Facebook, che ha ridato fiducia agli investitori delle criptovalute.
Il crollo di ieri si deve invece a un blackout su una delle maggiori piattaforme di trading per le criptovalute, Coinbase, dove le contrattazioni si sono interrotte per un sovraccarico di richiesta “per un breve lasso di tempo”, ha indicato un portavoce su Cnbc. Un episodio, dunque, ma che conferma l’estrema suscettibilità della valuta virtuale alle ampie fluttuazioni di prezzo. Anche se il valore di ieri sera rappresenta ancora un incremento del 200% rispetto al prezzo di gennaio, il bitcoin resta lontano dal record di quasi 20.000 dollari di dicembre 2017 e rimane esposto alle pressioni dei regolatori e alle incertezze macroeconomiche.
“Anche i più ottimistici sostenitori delle criptovalute ammetteranno che spostamenti di prezzo di oltre il 50% in una settimana sono esagerati”, ha commentato il ceo di Genesis Global Trading Michael Moro. Secondo Moro, uno dei fattori che pesano sull’estrema volatilità del bitcoin è la necessità di ricorrere ai prestiti per effettuare il trading di criptovaluta. “Il bitcoin è da sempre volatile ma nessuno potrebbe definire queste fluttuazioni sane”.
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