La Bce lancia l'allarme su debito, banche, debito e case
Nel secondo Financial Stability Report annuale la Bce lancia l'allarme
La Bce ha "rivisto al rialzo" il rischio che sui mercati salga l'allarme sulla sostenibilita' dei debiti pubblici nell'Eurozona. E' quanto emerge dal secondo Financial Stability Report annuale dell'istituto di Francoforte, secondo il quale "un prolungato periodo di incertezza geopolitica potrebbe rallentare la crescita economica e portare a premi di rischio piu' elevati". "Cio aumenterebbe - prosegue il rapporto - i costi di finanziamento e potrebbe innescare timori sulla sostenibilita' del debito in alcuni paesi". Secondo la Bce, i "rischi alla stabilita' finanziaria derivanti dai mercati finanziari restano significativi, specie riguardo alla possibilita' di un ulteriore rapido mutamento del valore dei bond".
"Una normalizzazione graduale dei rendimenti obbligazionari nell'area euro in tandem con il miglioramento delle prospettive di crescita economica - si legge nel rapporto - sarebbe vantaggiosa dal punto di vista delle stabilita' finanziaria. Vi sono tuttavia rischi che i rendimenti possano salire bruscamente, senza un miglioramento simultaneo delle prospettive di crescita".
Un simile scenario, nota la Bce, potrebbe materializzarsi attraverso un "contagio legato all'aumento dei rendimenti in altre economie avanzate, in particolare gli Usa". Per esempio tramite l'atteso aumento dei tassi da parte della Fed, il quale potrebbe "contagiare il mercato dei bond dell'area euro". L'altra possibile causa di un simile scenario e' legata a un "prolungato periodo di incertezza politica". Terza ipotesi: lo scenario potrebbe essere innescato da "un aumento superiore alle previsioni dell'inflazione nell'area euro", la quale potrebbe rialzare i rendimenti dei bond.
Il potenziale 'repricing', o aumento dei rendimenti dei bond determinerebbe, secondo il rapporto, potrebbe comportare "sostanziali perdite di capitale per gli investitori con forti esposizioni agli strumenti finanziari a reddito fisso". I detentori di titoli obbligazionari nell'area euro corrispondono, secondo la Bce, a "circa il 15% del totale delle attivita' delle banche dell'area euro e a oltre un terzo delle assicurazioni, dei fondi pensioni e dei fondi di investimento". Cio' significa che il 'repricing' "porterebbe a ingenti perdite di capitale". In caso di un "repricing brutale" queste perdite di capitale sarebbero aggravate dal basso livello dei tassi di interesse e dal fatto che molti investitori hanno gradualmente incrementato la durata dei loro portofogli a "reddito fisso". Secondo la Bce, per far fronte a questi rischi vanno adottate le corrette "politiche macroprudenziali".