La Borsa (+1,5%) crede nel Conte-bis. Spread a 183, ai minimi da maggio 2018
Chiusura in generale positiva per Borse europee, grazie al cauto ottimismo su una schiarita nella guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, dopo le aperture del G7, e sulla possibilita' di un accordo sul trade tra Washington e l'Ue, cosa che allontanerebbe l'ipotesi di dazi americani sulle auto europee. Anche se non e' scongiurato il rischio di nuovi dazi, che salvo indicazioni diverse scatteranno il primo settembre, Parigi ha guadagnato lo 0,67%, Madrid lo 0,4 circa%, Francoforte lo 0,62%, nonostante la diminuzione del Pil tedesco del secondo trimestre. Londra ha finito a -0,08%. La migliore e' stata Piazza Affari (+1,52%) con gli investitori fiduciosi sulla trattativa per far nascere un nuovo governo Pd-Movimento 5 Stelle, al di la' delle battute d'arresto nelle trattative.
L'ipotesi di un Governo Conte-bis, che per altro piace anche al presidente americano Donald Trump, come ha scritto in un tweet, ha raffreddato lo spread a 183 punti, dai 201 della vigilia, ai minimi da maggio 2018. Il rendimento decennale e' calato all'1,14%, con uno scarto di oltre 20 centesimi rispetto all'1,35% della vigilia e a un livello che non si vedeva dall'autunno 2016. Per quanto riguarda i titoli, sul Ftse Mib hanno brillato le banche (Bper +4,53%, Banco Bpm +3,29%, rialzi oltre l'1,5% per le altre big), ma anche Saipem (+2,55%), da un lato sostenuta dal rialzo del greggio come il resto degli energetici e dall'altro lanciata dalla scissione della franco-americana TechnipFmc (+5,2% a Parigi), cosa che riapre i giochi nel settore.
A passo rapido anche Leonardo (+2,79%), considerata dagli analisti in pole position per un contratto in Spagna, mentre in coda al listino, unici tre titoli in calo, si sono piazzate Moncler (-0,12%), Azimut (-0,43%) e Juventus (-1,38%). Sul fronte valutario l'euro resta attorno a quota 1,11 e passa di mano 1,1088 dollari (1,11 all'avvio, sui valori di ieri) e vale 117,374 yen (105,6 in apertura e 105,999 ieri), mentre il dollaro-yen e' pari a 106,021. Il petrolio riduce i guadagni, ma prosegue sulla via imboccata ieri (+0,56% i future del Wti a ottobre, arrivati in precedenza a +1,3%, e +0,2% quelli del Brent con la stessa scadenza).
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