La Lega lancia la 'quinta magistratura'
Pdl per riformare la giustizia tributaria
Approfittare dell'introduzione della pace fiscale, operata con la legge di bilancio, per mettere mano a una più ampia riforma dell'amministrazione del fisco che coinvolga anche la giustizia tributaria. E' la proposta avanzata dalla Lega a Montecitorio, che ha illustrato la principali norme contenute in un pdl a prima firma Giulio Centemero e spiegato i motivi per cui questo tipo di intervento si configura come urgente. Il cardine del pdl è l'istituzione di una magistratura tributaria professionale e indipendente: una "quinta magistratura", oltre a quelle ordinaria, amministrativa, contabile e militare, assunta con concorso pubblico, che abbia un'organizzazione totalmente autonoma che sostituisca le commissioni tributarie provinciali e regionali, istituite nel 1996.
Secondo gli esponenti leghisti che hanno avanzato la proposta, infatti, queste ultime sono ormai inadeguate a garantire equidistanza tra le parti nel contenzioso fiscale, poiche' sostanzialmente vincolate al ministero dell'Economia nella fase della nomina dei giudici. Il pdl, oltre a disciplinare le modalita' di costituzione e composizioni dei tribunali tributari per il primo grado di giudizio e l'appello, prevede anche la permanenza della figura del giudice onorario tributario per le controversie per cause pendenti di minore rilevanza economica e fissa la retribuzione dei giudici tributari, equiparandola a quella del magistrato ordinario di prima nomina.
"C'è stata una grande spinta alla riforma - ha osservato il sottosegretario all'Economia Massimo Bitonci - da parte dei giudici e dei professionisti. Dopo 20 anni, è assolutamente necessaria una riforma della giustizia tributaria. La lentezza dei processi, la quantità del contenzioso che c'è in Cassazione sono problemi che in parte abbiamo attenuato con la pace fiscale, ma ora dobbiamo procedere a una riforma complessiva. Ci vuole autonomia della magistratura - ha proseguito - giudici professionali e competenti e remunerati in maniera adeguata e svincolati dal ruolo del ministero , perche' la terzietà deve essere non solo formale ma sostanziale. Un nuovo processo tributario - ha concluso Bitonci - dove anche il contribuente si potra' difendere sapendo che davanti avrà un giudice indipendente".
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