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Economia
La nuova vita dei Moratti-Loro Piana dopo la vendita dell'azienda di famiglia

Moratti, Bulgari, Pesenti e... In che cosa hanno investito i grandi industriali italiani dopo la vendita delle aziende di famiglia

Dopo aver venduto l’azienda di famiglia, molte delle prestigiose dinastie imprenditoriali italiane si trovano a decidere come impiegare il ricavato delle cessioni. Questo denaro viene spesso reinvestito in nuove partecipazioni attraverso diverse modalità, come acquisizioni dirette, investimenti in club deal o sottoscrizioni di quote in fondi comuni.

Alcuni diventano fornitori di capitale di rischio attraverso il private equity e il private debt, mentre in alcuni casi reinvestono in aziende del proprio settore mantenendo una partecipazione minoritaria. Inoltre, molti guardano all'immobiliare come una forma di investimento sicuro. Ma vediamo, caso per caso, come sono cambiati i business delle famiglie più influenti del nostro Paese.

Moratti

Tra le ultimissime grandi cessioni spicca quella dei Moratti. Con l'incasso previsto di oltre 600 milioni dalla vendita del 40% della società di raffinazione Saras, la dinastia milanese del petrolio si appresta a reinvestire tali fondi.

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Questa somma sarà equamente suddivisa tra i due rami discendenti del fondatore Angelo Moratti. Da una parte c'è la Massimo Moratti Sapa, guidata dall'ex presidente dell'Inter, mentre dall'altra troviamo Angel Capital Management e Stella Holding, rispettivamente i veicoli finanziari di Angelo Moratti e di Gabriele Moratti, i figli avuti da prime e seconde nozze di Gian Marco Moratti, deceduto nel 2018.

Pesenti

Un'altra uscita di successo è stata effettuata nel 2016 dalla quarta e quinta generazione dei Pesenti, una famiglia bergamasca nel settore del cemento. La cessione di questo storico asset industriale ai tedeschi di HeidelbergCement, con il contemporaneo reinvestimento di una quota minoritaria nel gruppo tedesco, ha portato nelle casse della galassia societaria del padre Giampiero (scomparso nel 2019) e del figlio Carlo 1,67 miliardi di euro, di cui 900 milioni sono stati reinvestiti immediatamente.

Tali fondi sono stati diretti verso la crescita della holding di controllo Italmobiliare e per entrare nel settore del private equity con Clessidra. Attraverso l'acquisizione di partecipazioni, Italmobiliare è ora una "investment company" sul modello di Exor degli Agnelli, che ha costruito un portafoglio di quote di controllo o minoranza in numerose medie imprese italiane di eccellenza, rappresentanti quasi il 70% del valore patrimoniale netto totale.

Tra queste, alcune delle aziende nel portafoglio dei Pesenti includono Caffè Borbone, Tecnica, i profumi di Santa Maria Novella, Italgen, Sidi Sport e Botter. Grazie alla vendita di Italcementi, il valore di Italmobiliare è cresciuto costantemente da 1,4 miliardi a 2,2 miliardi di euro alla fine del 2023.

Fumagalli

Come i Pesenti, anche i fratelli Fumagalli hanno intrapreso la strada del private equity e degli investimenti nelle startup. Consapevoli della difficoltà nel garantire un futuro stand-alone a Candy, e con i figli fuori dall'azienda, Aldo e Beppe Fumagalli hanno ceduto nel 2018 il gruppo brianzolo degli elettrodomestici alla cinese Qingdao Haier per 475 milioni di euro, trasformandosi così da imprenditori a investitori puri.

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Il loro patrimonio è gestito tramite un multi family office internazionale per diversificare al meglio gli asset a livello globale con un importante focus sui mercati privati (PE, Start Up e RE) con investimenti sia indiretti che diretti.

Bulgari e Loro Piana

Gli investimenti dei Bulgari e dei Loro Piana nel settore della moda hanno subito un'impennata dopo la vendita delle loro storiche attività familiari al miliardario francese del lusso Bernard Arnault. Oltre a detenere quote del colosso francese del lusso, i fratelli Paolo Bulgari, Nicola e Francesco Trapani (quest'ultimo figlio di Lia Bulgari, sorella di Paolo e Nicola) hanno diversificato i loro investimenti, includendo una significativa presenza immobiliare, soprattutto a Londra e a New York. Posseggono anche il 30% di Sarment Holding, uno dei principali distributori di vini di alta qualità in Asia, insieme a una serie di altri asset finanziari.

Per quanto riguarda i Loro Piana, una parte dei due miliardi incassati dalla vendita dell'80% della maison è stata destinata ad investimenti in diversi settori. Questi includono l'immobiliare, il marchio di moda Sease, le energie rinnovabili, il settore vitivinicolo, nonché partecipazioni in Satispay, Planet Farms e Tapì. Inoltre, hanno partecipato a vari club deal promossi dal banchiere di Tip, Giovanni Tamburi.

In entrambi i casi, questi investimenti riflettono una strategia di diversificazione e di ricerca di opportunità promettenti in vari settori, che va oltre il mondo della moda e del lusso.






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