LAMIAFINANZA/ Rialzo tassi Usa entro Natale, Yellen regina dei mercati
LAMIAFINANZA/ La settimana dei mercati. Riflettori puntati sulla Federal Reserve. L'analisi su Affaritaliani.it
La Borsa di Milano ha chiuso con una seduta positiva (più 2% l’indice Ftse Mib) una settimana incerta: a dominare la scena sono state – come spesso accade, nel bene e nel male – le banche. Alla fine ha prevalso l’ottimismo, in particolare sulle promesse spose Bpm e Banco Popolare. In verde anche Unicredit, nonostante le indiscrezioni di stampa che indicano in ben 13 miliardi la cifra dell’aumento di capitale: piazza Cordusio non ha commentato.
A livello internazionale, le attese per decisioni della Fed in materia di tassi continuano a dominare la scena. La pubblicazione dei verbali della riunione di settembre del Fomc (il comitato che sovrintende alle scelte di politica monetaria) e il discorso della presidente Janet Yellen venerdì sera hanno dato nuovo vigore all’ipotesi di un rialzo entro la fine dell’anno: la possibilità che la decisione sia presa a novembre, a ridosso delle elezioni presidenziali, è quasi esclusa, ma due analisti su tre, nel panel dell’agenzia Bloomberg, indicano dicembre come la data più probabile. Alla fine del 2015 la Fed aveva annunciato quattro rialzi del costo del denaro del corso di quest’anno, ma finora non ne ha realizzato nemmeno uno.
Indicazioni contrastanti dall’economia cinese: dopo la doccia fredda dei dati sulle esportazioni, calate a settembre di ben il 10%, segnali più incoraggianti sono venuti dal fronte dei prezzi, con aumenti sia dell’inflazione sia dei prezzi alla produzione. Un recupero dell’inflazione potrebbe essere una boccata d’ossigeno per le aziende cinesi, alle prese con un indebitamento crescente.
Sul fronte obbligazionario, si prospetta quello che gli addetti ai lavori chiamano un “irripidimento” della curva dei tassi: in pratica, a rendimenti sempre più bassi, se non negativi, per le durate più brevi, si contrappone un rialzo nelle scadenze lunghe. Una tendenza che è stata confermata dall’ultima asta di Btp italiani. Intanto, la settimana prossima, il Tesoro procederà con il collocamento diretto, sul mercato Mot di Borsa italiana, del nuovo Btp Italia, il titolo poliennale (la scadenza è nel 2024) indicizzato all’inflazione.
Pochi gli appuntamenti macro economici della prossima settimana. Giovedì si terrà però la conferenza stampa della Banca centrale europea: i timori per una riduzione o una chiusura anticipata del Qe (quantitative easing, il programma di acquisto di titoli) sembrano fugati, ma ci si aspettano indicazioni su un eventuale proseguimento dopo la scadenza inizialmente prevista di marzo 2017.
Sempre in Europa, saranno diffusi gli indici Pmi (purchasing manager index), realizzati dall’istituto di ricerche Markit: attraverso un’indagine tra i direttori degli acquisti delle imprese manifatturiere e dei servizi, offrono indicazioni ritenute molto attendibili sulle prospettive dell’attività economica.
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