Lavoro, Poletti: "Valutiamo il taglio del cuneo al 2017"
Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti: possibile un'anticipazione del taglio del costo del lavoro per rendere stabile la decontribuzione degli ultimi due anni
Il dato di ieri sui contratti a tempo indeterminato (che sono aumentati di meno nonostante gli sgravi contributivi) spinge il governo a valutare un'anticipazione del taglio del costo del lavoro per rendere stabile la decontribuzione degli ultimi due anni, vero motore del rilancio delle assunzioni con contratto stabile a tutele crescenti. "A mio parere il lavoro stabile dovrebbe costare all'impresta un 10% in meno del lavoro a termine nelle sue svariate tipologie", ha detto il ministro del Lavoro Giuliano Poletti a margine della firma dell'intesa con Adecco e Modis Italia di un progetto di formazione nel settore Ict.
"Questo è l'obiettivo dove il governo vuole arrivare cambiando la situazione precedente. Già ora con l'eliminazione del lavoro a tempo indeterminato dalla base Irap le aziende hanno uno sconto del 5-6%". "Il lavoro stabile deve avere un differenziale di costo favorevole per ripagare le imprese del rischio di aver assunto un lavoratore a tempo indeterminato", ha aggiunto Poletti.
"Nel 2015 siamo intervenuti con la decontribuzione che ora ha un decalage. In sede di stabilità decideremo se proseguire per il terzo anno ancora con un decalage della decontribuzione per poi arrivare al 2018 alla stabilizzazione del cuneo oppure anticipare la stabilizzazione".
In ogni caso L'impresa che nel 2015 ha fatto una nuova assunzione a tempo indeterminato avvantaggiandosi della decontribuzione, al termine dei tre anni dell'agevolazione dovrebbe, nelle intenzioni del Governo, vedersi riconosciuta la stabilizzazione del taglio del cuneo fiscale per i contratti a tempo indeterminato.