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Economia
Le commodity? Mai state così interessanti. Parola di Schroders

Le commodity? Per Schroders sono la nuova Eldorado. L'andamento degli investimenti in materie prime èsempre stato simile a una corsa sulle montagne russe. Negli ultimi anni, il sentiment nei confronti delle commodity si e' decisamente incupito e gli investitori ora stanno mettendo in dubbio il loro ruolo nelle loro allocazioni strategiche. Ebbene, tornando ai principi iniziali, sono almeno tre le ragioni, spiegano gli analisti di Schroders, per cui le materie prime meritano un posto nel portafoglio degli investitori. Primo motivo: protezione dall'inflazione I ritorni sulle commodity tendono ad aumentare in corrispondenza di accelerazioni dell'inflazione e a diminuire in corrispondenza di rallentamenti, al contrario di azioni e obbligazioni. Altre classi di attivi che generalmente sono viste come degli strumenti di protezione dall'inflazione, come l'immobiliare o i bond indicizzati all'inflazione, al momento scambiano su valutazioni storicamente molto costose, a differenza delle materie prime.

Esistono pressioni deflazionistiche, ma si vedono anche segnali che preannunciano un aumento dell'inflazione. Le condizioni dei mercati del lavoro sono positive e il tasso di inflazione core a 12 mesi, che esclude i prezzi delle materie prime, si e' mantenuto sopra il 2% dallo scorso novembre. Meglio quindi non ignorare i pericoli dell'inflazione, specialmente alla luce delle somme che sono state iniettate nel sistema finanziario e della posizione delle politiche monetarie, volte a generare inflazione. Secondo motivo: diversificazione rispetto all'azionario Le commodity rappresentano uno strumento di diversificazione rispetto al rischio azionario anche se, visto il loro legame intrinseco con la crescita economica, sarebbe irrealistico aspettarsi che agiscano da protezione contro i cosiddetti rischi di coda, come il declino economico che si trascina dalla crisi finanziaria del 2008-2009.

A dire il vero, il rapporto tra commodity ed equity e' molto variabile. Talvolta si tratta di una correlazione negativa, ma in media queste due classi hanno mostrato una correlazione lievemente positiva. Detto questo, fintanto che le materie prime non saranno perfettamente correlate con i titoli azionari, anche un'allocazione minima in un portafoglio carico di equity puo' ridurre la volatilita' complessiva e migliorare i ritorni aggiustati per il rischio. La verita' e' che non e' necessaria una visione particolarmente rialzista sull'outlook delle commodity per giustificare la loro presenza in portafoglio. Terzo motivo: potenziale per rendimenti corretti per il rischio piu' attraenti Le motivazioni per detenere commodity sono quindi valide anche con attese di rendimento relativamente basse.

Peraltro, le condizioni attuali suggeriscono che le performance potrebbero in realta' essere migliori del previsto. Innanzitutto, i prezzi delle materie prime si sono ridotti notevolmente e appaiono convenienti rispetto alle medie storiche. Inoltre, molte commodity stanno scambiando al di sotto dei loro costi marginali di produzione, a'ncora chiave delle valutazioni. Infine, le commodity hanno sottoperformato notevolmente i titoli azionari negli ultimi anni e di conseguenza sono diventate piu' convenienti anche su base relativa. In conclusione, e' vero che passato il 'superciclo' di inizio anni 2000 la performance delle commodity e' stata deludente. Anche dopo il rialzo di quest'anno, il Bloomberg Commodity Index e' sceso di circa il 50% rispetto al picco del 2011. E tuttavia, e' proprio quando il sentiment e' vicino a toccare il fondo che gli investitori dovrebbero rivalutare un investimento potenziale e ripensare alle commodity. Anzi, raramente si sono visti tempi migliori per comprare materie prime.

 

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investimenti in commodityportafoglio materie primecome investire i risparmi





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