Le slide di Renzi? La solita comunicazione. Il Paese reale non c'è
Dal febbraio 2014, quando Renzi si insediò a Palazzo Chigi, sono trascorsi 30 mesi. Ecco il perché delle slide “Trenta mesi di Governo Renzi in numeri”. Ma...
di Ernesto Vergani
A regola d’arte e intrinsecamente inappuntabili le slide “Trenta mesi di Governo Renzi in numeri” pubblicate nella consueta Enews dal presidente del Consiglio italiano. Dal febbraio 2014, quando questi si insediò a Palazzo Chigi, sono trascorsi 30 mesi. Ecco pertanto le 30 slide.
Numeri positivi. Sia quelli che crescono (fiducia, investimenti stranieri, mutui, occupazione, Pil, recupero fiscale), sia quelli che scendono (arretrato giustizia, deficit, disoccupazione), sia quelli che risultano dal paragone con lo zero o la soppressione di un provvedimento (italiani che ricevono 80 euro, presentano dichiarazione fiscale online, non pagano più tassa sulla prima casa).
Molto bene. I numeri hanno ragione più delle chiacchiere. Meglio trovare consenso su di essi che scommettere sul tasso plebiscitario del referendum di ottobre/novembre sulla riforma costituzionale e su come e se sarà modificato l’Italicum, la nuova legge elettorale (si auspica introducendo notevole quota di parlamentari eletti direttamente dal popolo).
Dall’altra parte rimangono dubbi su temi più intangibili, di consenso in generale. A partire dall’appiattimento di alquanta parte della stampa sulle posizioni del Governo e dai nuovi vertici Rai. Opposta, paradossale e sorprendente l’assenza di consenso (dissidenza interna) nel partito del premier. Perdura non pervenuto il tema del federalismo, in particolare quello fiscale.