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Economia
Le strutture termali tra i beneficiari della tax credit

Per le strutture termali il 2017 si chiude con un segnale positivo che consente di guardare con maggiore fiducia al futuro. La Commissione bilancio della Camera ha infatti approvato un emendamento presentato dagli onorevoli Fanucci e Camani (Pd)  che ha incluso le strutture termali tra i beneficiari del tax credit, che il decreto sull’ “Art bonus” aveva inizialmente previsto per la riqualificazione solo delle strutture alberghiere. L’approvazione dell’emendamento è stata possibile anche grazie alla piena condivisione e al sostegno del Presidente della Vª Commissione, nonché relatore del provvedimento. La norma -condivisa anche da parlamentari di altri schieramenti (Milanato Fi, Taglialatela Fdi) e dalla X Commissione Attività Produttive- favorisce la realizzazione di piscine termali e l’acquisizione di attrezzature ed apparecchiature necessarie per lo svolgimento di tutte le attività termali, con un contributo massimo di  200mila euro.

La realizzazione dell’obiettivo di miglioramento della qualità dell’offerta turistica nei territori termali -ha dichiarato Edoardo Fanucci, coordinatore dell’Intergruppo parlamentare “Amici del termalismo”- passa necessariamente attraverso un percorso di riqualificazione anche degli stabilimenti termali, che di questi territori rappresentano l’attrattore principale e, spesso, l’unico”. Per Vanessa Camani, “le imprese termali potranno adesso utilizzare un importante incentivo fiscale per riqualificare le proprie strutture alberghiere, gli stabilimenti e le attrezzature strumentali alle prestazioni termali, potendo così contare su uno strumento in più per poter competere in maniera vincente sui nuovi mercati. Si tratta di un fondamentale segnale di attenzione di governo e parlamento nei confronti di un settore strategico per il turismo italiano”. Soddisfazione anche da parte di Costanzo Jannotti Pecci, numero uno di Federterme/Confindustria. “Aver posto il problema sia in sede parlamentare che presso il Mibact, che si è subito dimostrato attento e consapevole, ha consentito di evitare che si andasse incontro ad un percorso a due velocità tra terme ed alberghi, che del bonus beneficiano già da qualche anno, con effetti evidentemente paradossali”. Per il presidente Jannotti Pecci si tratta di un risultato “che premia il costante impegno di Federterme nella concreta e legittima difesa degli interessi dell’industria termale del Paese e dei territori interessati. In questo senso il termalismo e il movimento economico che ruota attorno ad esso può essere una leva formidabile di sviluppo”. Oltre che presidi sanitari, le terme rappresentano infatti anche un importante segmento dell’offerta turistica di qualità diffuse su un vasto territorio nazionale di cui fanno parte 180 Comuni con stabilimenti termali e oltre 300 stabilimenti, con circa 360.000 posti letto.

 

 

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